Luigi Fenizi: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Evgenij Ivanovič Zamjatin: il paradosso dell'utopia
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*Seguace di [[Ludwig Feuerbach|Feuerbach]], laico e socialista radicale, [[Wilhelm Marr|Marr]] sosteneva che gli [[ebrei]], sfruttando abilmente debolezze e lotte dei democratici, avevano raggiunto l'emancipazione non già per diventare liberi insieme ai tedeschi quanto piuttosto per garantirsi posizioni di predominio come «gruppo a parte» nella società tedesca, configurando una sorta di «stato nello stato». (cap. 9, p. 191)
 
*[...] in [[Evgenij Ivanovič Zamjatin|Zamjàtin]] il «paradosso dell'utopia» si manifesta con estrema chiarezza: quando l'utopia si realizza, e diventa potere dispiegato, essa si converte in Stato totalitario poiché se si vuole materializzare la perfetta e stabile armonia – la meta di tutti i progetti utopici – occorre annullare l'individuo nel collettivo con la conseguenza di trasformare la società in un gigantesco termitaio, soggetta ad un potere assoluto e dominata dal conformismo intellettuale e morale. (cap. 10, pp. 210-211)
 
*Sistemi diversi, e tuttavia comparabili all'interno della categoria ideal-tipica del [[totalitarismo]], il [[comunismo]] e il [[nazionalsocialismo]] presentano entrambi gli elementi tipici della visione gnostico-manichea della storia: la corruzione generale, la conoscenza salvifica, l'autoinvestitura carismatica dell'aristocrazia degli illuminati, la guerra escatologica tra i «figli della Luce» e i «figli della Tenebra», la violenza purificatrice, il Regno finale. Ed è precisamente tale visione del mondo lo sfondo ideologico della rivendicazione del monopolio della rappresentanza esistenziale in tutti i movimenti totalitari. (cap. 12, p. 249)