Arthur Rimbaud: differenze tra le versioni
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:''È ritrovata. | Che? – L'[[Eternità]] | È il mare andato | Con il sole.'' (1978)
*''Il [[lupo]] urlava sotto le foglie | Sputando le piume più belle | Del suo pasto di polli: | Come lui mi consumo.'' (da ''Il lupo urlava'', vv. 1-4; 1992)
===''Stupra''===▼
*''Un tempo gli animali montavano anche in corsa, | Con il sesso fasciato di escrementi e di sangue. | I nostri padri ostentavano il [[pene|membro]] fieramente | Dalla grana del sacco e da guaìne aperte.'' (''I'', vv. 1-4; 1992)▼
*''I nostri [[natiche|deretani]] non sono i loro. Spesso | Ho visto gente sbottonata di là da qualche siepe | E, nei bagni impudichi in cui l'infanzia gioca, | Osservavo gli scorci e gli effetti dei culi.'' (''II'', vv. 1-4; 1992)▼
*''È l'estatica oliva e il flauto carezzevole, | È il tubo ove scende la mandorla celeste, | Femmineo Canaàn cinto agli umidori.'' (''III'', vv. 12-14; 1992)▼
===[[Incipit]] de ''Il battello ebbro''===
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a frecciate, e inchiodati ai pali variopinti.</poem>
{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
▲===''Stupra''===
▲*''Un tempo gli animali montavano anche in corsa, | Con il sesso fasciato di escrementi e di sangue. | I nostri padri ostentavano il [[pene|membro]] fieramente | Dalla grana del sacco e da guaìne aperte.'' (''I'', vv. 1-4; 1992)
▲*''I nostri [[natiche|deretani]] non sono i loro. Spesso | Ho visto gente sbottonata di là da qualche siepe | E, nei bagni impudichi in cui l'infanzia gioca, | Osservavo gli scorci e gli effetti dei culi.'' (''II'', vv. 1-4; 1992)
▲*''È l'estatica oliva e il flauto carezzevole, | È il tubo ove scende la mandorla celeste, | Femmineo Canaàn cinto agli umidori.'' (''III'', vv. 12-14; 1992)
==''Una stagione all'inferno''==
===[[Incipit]]===
Un tempo, se ben ricordo, la mia vita era un festino dove si schiudeva ogni cuore, ogni vino scorreva.<br />Una sera, feci sedere la [[Bellezza]] sulle mie ginocchia. — E la trovai amara. — E l'ingiuriai.<br />Mi armai contro la giustizia.<br />Fuggii. Oh streghe, oh miseria, oh odio, a voi il mio tesoro fu affidato!<br />Riuscii a cancellare dal mio spirito ogni speranza umana. Su ogni gioia per strangolarla feci il balzo sordo della bestia feroce.<br />Invocai i carnefici per mordere morendo il calcio dei loro fucili. Invocai i cataclismi per soffocarmi con la sabbia, il sangue. La sciagura fu la mia dea. Mi stesi nel fango. Mi asciugai al vento del crimine. E giocai brutti tiri alla follia.<br />E la primavera mi portò il riso orrendo dell'idiota.
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