Cormac McCarthy: differenze tra le versioni
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*Si sedette al sole e guardò le terre a oriente, l'ampia barranca del Bavispe e la Piana della Carretas, che un tempo era stata il fondo di un mare, e i campicelli uno di fianco all'altro e il grano nuovo ormai verde nei vecchi territori del Chichimeca, dove i preti non c'erano più, i soldati non c'erano più, le missioni erano tornate a essere fango, le catene delle montagne al di là della pianura, catena dopo catena, un azzurro pallido dove il terreno si apriva a nord e a sud, canyon e catena montuosa, sierra e barranca, tutti in un'attesa di sogno che il mondo venisse creato, che il mondo passasse. (p. 116)
*Ero un mormone. Poi mi sono convertito alla chiesa. Poi sono diventato non so bene che cosa. Poi sono diventato me stesso. (p. 120)
*Strinse la mano del prete nella propria e gli disse di guardare le loro mani unite e di osservare come si somigliavano. Questa carne non è che un memento, eppure dice il vero. Alla fine, la strada di ciascuno è la strada di tutti. Non vi sono viaggi isolati
*I suoi capelli chiari sembravano bianchi. Sembrava avesse quattordici anni e che andasse per un'età che non era mai esistita. Sembrava che fosse sempre stato seduto in quel posto e che Dio gli avesse creato intorno gli alberi e le rocce. Assomigliava alla propria reincarnazione e poi alla reincarnazione della propria reincarnazione. Soprattutto sembrava preso da un'enorme tristezza. Come se si portasse dentro la notizia di una perdita orrenda di cui nessun altro aveva ancora sentito parlare. Un'enorme tragedia non relativa a un fatto, incidente o evento, ma alla natura stessa del mondo. (p. 152)
*Il mondo svanì e finalmente il cieco dormì, sognando il paese che aveva attraversato durante i suoi viaggi tra le montagne, gli uccelli variopinti e i fiori selvatici di quelle zone; sognò le ragazze a piedi nudi per strada nelle città di montagna, ragazze con gli occhi carichi di promesse, scuri e profondi come il mondo; e sopra tutte le cose la distesa azzurra del cielo messicano, dove quotidianamente si replicava il futuro dell'uomo e la figura della morte con il teschio di cartapesta e il vestito di ossa dipinte andava avanti e indietro davanti alle luci della ribalta declamando solennemente. (p. 242)
*Si accovacciò fra le carici in riva al lago e sapeva di temere il mondo a venire,
==''Meridiano di sangue''==
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