Menscevismo: differenze tra le versioni
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Trockij: menscevichi e dittatura del proletariato |
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Citazioni sul '''menscevismo''' e sui '''menscevichi'''.
*Cercando di basarsi sull'aforisma di Marx secondo cui nessun regime scompare dalla scena prima di aver esaurito tutte le sue possibilità, i menscevichi negavano che si potesse lottare per la [[dittatura del proletariato]] nella Russia arretrata in cui il capitalismo era ben lungi dall'esaurimento. ([[Lev Trockij]])
*Il menscevismo, l'altra fazione socialista-democratica che fronteggia il [[bolscevismo]], più libero da ogni elemento giacobino, più ispirato alla pratica occidentale, evoluzionista, fedele al principio organizzativo, sempre meglio accentuato dopo la sua scissione da [[Lenin]], realistico, moderato nel suo programma, ha meno fascino fra gli operai, perché perde ogni punto di contatto con gli istinti della massa e si riduce ad una scuola di intellettuali che vedono giusto ma non sanno trovare le parole che toccano il cuore rude del popolo. ([[Virginio Gayda]])
*Plechanov, [[Ljubov' Isaakovna Aksel'rod|Aksel'rod]], la [[Vera Zasulič|Zasulič]], [[Julij Martov|Martov]], seguiti da tutti i menscevichi, partivano dal punto di vista che in una rivoluzione borghese la funzione dirigente non poteva spettare che alla borghesia liberale, nella sua qualità di naturale pretendente al potere. Secondo questa schema, al partito del proletariato spettava la parte di ala sinistra del fronte democratico: la socialdemocrazia doveva appoggiare la borghesia liberale nella lotta contro la reazione, ma contemporaneamente doveva difendere gli interessi del proletariato contro la borghesia liberale. In altri termini, i menscevichi consideravano la rivoluzione borghese soprattutto come una riforma liberale e costituzionale. ([[Lev Trockij]])
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