Varlam Tichonovič Šalamov: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Varlam Tichonovič Šalamov==
*Il lager è una scuola negativa, per chiunque, dal primo all'ultimo giorno [...]. L'uomo non deve vederlo. Ma se lo vede deve dire la verità, per quanto terribile sia. [...].<ref>Le parti omesseomissioni sono già nella citazione di [[Luigi Fenizi]].</ref> Il fatto fondamentale è la corruzione della mente e del cuore, quando l'enorme maggioranza delle persone si persuade di giorno in giorno che si può vivere senza carne, senza zucchero, senza vestiti, senza scarpe, ma anche senza onore, senza coscienza, senza amore, senza dovere. Tutto viene messo a nudo, ma l'ultimo denudamento è terribile.<ref group="fonte" name="lettera_Pasternak">Da una lettera a Boris Pasternak, gennaio 1956; citato in Luigi Fenizi, ''Icaro è caduto {{small|Parabola storica dell'utopia moderna}}'', Bardi Editore, Roma, 2003, p. 289.</ref>
 
*Per molti mesi {{NDR|nei ''gulag'' della Kolymà}}, notte e giorno, a ogni appello un ufficiale dava lettura di liste-fiume dei condannati a morte. A cinquanta sotto zero, musicanti scelti fra i {{NDR|detenuti}} comuni suonavano la fanfara prima e dopo la lettura di ogni lista. Torce fumanti di benzina attiravano centinaia di occhi verso i piccoli fogli di carta velati dalla brina [...]. Tutto ci pareva estraneo, era troppo sconvolgente per credere che fosse reale [...]. Ma la fanfara suonava, ben reale. I musicanti soffiavano con le labbra inchiodate ai flauti, alle trombe, alle cornette [...]. Ogni lista si concludeva con queste parole: la sentenza diviene esecutiva.<ref group="fonte" name="Récits_Kolyma">V. Chalamov, ''Récits de Kolyma'', Parigi, 1969, p. 93; citato in [[Alberto Ronchey]], ''USA-URSS i giganti malati'', Rizzoli Editore, Milano 1981, p. 117.</ref>