Luigi Fenizi: differenze tra le versioni
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*Forse l'idea che ancora oggi abbiamo del male è condizionata da Dostoevskij, che ne descrisse in modo superbo la «grandezza» e che genialmente preconizzò l'assalto rivoluzionario che i moderni cavalieri dell'Apocalisse avrebbero sferrato nei confronti del vecchio mondo. Gli orrori del gulag e del lager hanno confermato quella intuizione, mostrando come nessuna forma di immaginazione superi quella del male: come se il proibito e l'intentato suscitassero, nell'uomo, una fantasia sinistra, che non può mai placarsi e trovare un limite. (cap. 13, p. 297)
*Il nuovo realista democratico: ecco una figura di cui il XXI secolo avrà di sicuro bisogno, non foss'altro che per quella sua capacità di comprendere che se l'unica alternativa che abbiamo è tra i mullah e i centri commerciali, tra l'egemonia dell'assolutismo religioso e quella del determinismo del mercato, né la libertà né lo spirito umano potranno prosperare. (cap. 18, p. 406)
==Bibliografia==
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