Michael Dobbs: differenze tra le versioni

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*No, non ci si può leggere nulla sulla destra e sulla sinistra nel personaggio di Francis. Semplicemente perché non c’è nulla di ideologico in lui. Francis fa quello che le situazioni in cui si trova gli richiedono.
*Francis non avrebbe sicuramente sostenuto l'indipendenza scozzese. Lui ha bisogno di un grande palcoscenico sul quali muoversi. Non avrebbe tollerato la Commissione Europea a Bruxelles. Avrebbe insistito per tenere lui stesso le redini del potere, non avrebbe mai accettato di cederlo a un presidente non eletto. Non si sarebbe troppo preoccupato dal fatto che il bilancio dell'Unione Europea non fosse approvato dai revisori per 19 anni. Ciò di cui si sarebbe allarmato, più di quanto avrebbe potuto sopportare, è che sembra che nessuno sappia dove sono finiti i soldi.
 
{{Int|Da ''[https://www.comingsoon.it/serietv/speciali/incontro-con-michael-dobbs-il-creatore-di-house-of-cards/n38038/ Incontro con Michael Dobbs, il creatore di House of Cards]''|Intervista di Daniela Catelli, ''Coming soon.it'', 18 Novembre 2014.}}
*Nella prima inquadratura il protagonista, l'attore Ian Richardson, attraversa una stanza e guarda una foto con [[Margaret Thatcher]] in una cornice d'argento, dice “niente dura per sempre” e la appoggia a faccia in giù sulla scrivania. Quella scena è andata in onda 3 giorni dopo che Margaret Thatcher era stata trascinata fuori da Downing Street in lacrime, e tutti pensarono che io lo sapessi. In realtà come sapete non fu un complotto, semplicemente accadde.
*Nella serie inglese c'è più umorismo, si prende quasi in giro, la serie americana è molto più dark, è tutto bianco e nero, è davvero cattiva.
*Anche quando l'ho scritto non avevo ambizione di diventare uno scrittore e di lasciare il mio ottimo lavoro. Poi la BBC l'ha portato sullo schermo. Com'è noto finiva con un grande climax, un confronto tra FU e la giornalista, Mattie Storin, che veniva uccisa. Mentre iniziavano a scorrere i titoli di coda cominciò a squillare il telefono, tutti mi chiamavano per congratularmi per la mia bellissima serie e io a dire che in realtà il merito era della BBC, non mio, ma il telefono ha continuato a suonare e alla fine mi sono dovuto assumere le mie responsabilità. Dopo mezzanotte squillò di nuovo ed era mia zia: “Michael, ho appena visto il tuo programma, hai permesso a quel bastardo di cavarsela!”. Quindi ho capito che dovevo scrivere di più su FU per dare a mia zia la sodddisfazione di vederlo, dopo un viaggio lungo e meraviglioso, fare la fine che meritava. E in quel momento il personaggio ha iniziato a vivere di vita propria.
*Lo confesso: sono stato io da solo a creare la cattiva reputazione dei politici di oggi, è tutta colpa mia. I migliori politici, quelli che noi consideriamo i migliori della storia non erano persone gentili, affettuose e generose, ma erano ambiziosi, ossessionati, determinati a conseguire i loro obiettivi a ogni costo ed è l'unico modo in cui in politica si possa portare a compimento qualcosa. In fondo scrivere fiction politica non è difficile: si prende la realtà e la si annacqua per renderla credibile.
*Mr. Obama twitta sulla serie, il primo ministro Cameron la adora, il signor Renzi ha comprato i libri, è vista da milioni di persone ed è un grande successo anche in Cina, non ho idea di dove arriverà.
*È vero, Frank interagisce col suo gruppo di lavoro ma sta molto rinchiuso. È un problema della politica moderna il fatto che moltissimi politici sono rinchiusi nella loro piccola bolla. Una delle critiche maggiori e più giuste che si fanno ai politici in tutta Europa è che sono troppo distanti da tutti gli altri e la sfida è fare in modo che questa distanza diminuisca e i politici tornino in contatto con la gente. Nella terza stagione, che abbiamo finito di girare proprio questa settimana, vedrete Francis che esce da quella bolla e intraprende nuove avventure ma se vi dicessi quali sono poi vi dovrei uccidere.
 
{{Int|Da ''[http://www.finzionimagazine.it/news/interviste-news/un-lord-della-letteratura-intervista-a-michael-dobbs/ Un Lord della letteratura – Intervista a Michael Dobbs]''|Intervista di Egle Mugno, ''Finzioni'', 6 gennaio 2015.}}