Giovanni De Castro: differenze tra le versioni

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===''Storia di un cannone''===
La guerra fu primamente un giuoco brutale di forze non disciplinate dalla scienza. I nemici s'affrontarono coll'impeto di selvagge passioni; ricorsero per nuocersi, per uccidersi ai primi mezzi che loro si pararono davanti; nessuna stabile norma ebbe a governare le pugne, nelle quali prevalse quasi sempre la fisica gagliardia o il cui esito fu dovuto alla cieca fortuna.<br>Poco a poco l'intelligenza intervenne anche in questa parte dell'umana operosità per mitigarne gli orrori, per guidarne i moti, per accertarne i fini e le leggi.<br>Nell'ora medesima in cui la febbre dell'odio o la concitazione del pericolo sale a turbare il tranquillo giudizio della mente; nel punto medesimo in cui alla forza sola sembrano commessi i destini della vita; l'intelligenza pronunciò i suoi decreti e furono osservati.<br>La guerra cessò poco a poco d'essere un trastullo inumano per divenire una necessità dolorosa, una scuola tremenda.
 
===''Ugo Foscolo''===
È degli uomini come delle idee. Se buone, se generose, se forti, benché contrastate grandeggiano, anzi, perché contrastate, grandeggiano. Ieri sconosciute o derise, domani regnano. Gli uomini, la cui esistenza fu un rimpianto di un'antica grandezza e il presentimento di una nuova, e che, sortiti a vivere in un periodo di transizione, furono combattuti da supreme irrequietudini e da sublimi e insoddisfatte aspirazioni – questi uomini che appartengono a due età, quasi una sia poca al loro genio e alla potenza idealizzatrice della loro anima – coll'andare degli anni rilevansi nel concetto del popolo, e sorgono al cospetto dei posteri come in atmosfera di luce e di poesia.
 
==Note==