Arthur Schopenhauer: differenze tra le versioni

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*Colui che crede che nel mondo i [[diavolo|diavoli]] non vadano mai senza corna e i pazzi senza sonagli sarà sempre loro preda o loro zimbello. (1885, p. 89)
*[[Riguardi|Guardiamoci]] bene, in ogni caso, dal formarci un'opinione molto favorevole di un uomo appena fattane la conoscenza; saremmo d'ordinario disingannati a nostra confusione e forse pure a nostro danno. (1885, p. 89)
*LIl fatto d'affettare una [[qualità]], ildi gloriarsenevantarsene, è un confessare chedi non lapossederla. si(1885, possiedep. 91)
*Nella stessa guisa che si porta il peso del proprio corpo senza avvertirlo mentre si sentirebbe il peso di qualunque oggetto estraneo che si volesse muovere, così non si scorgono che i difetti e i vizî degli altri e non i proprî. (1885, p. 91)
*Come la carta monetata circola sul mercato in luogo del danaro, così invece della stima e dell'amicizia genuine sono la loro dimostrazione esterna ed il loro atteggiamento imitati quanto più naturalmente è possibile, che hanno corso nel mondo. (1885, p. 92)
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*Le piccole traversie che ad ogni ora ci molestano, si possono considerare come destinate a tenerci in esercizio perché la forza necessaria a sopportare le grandi sventure non abbia da infiacchirsi nei giorni felici. (1885, p. 101)
*Nella stessa guisa che sopra una nave non ci rendiamo conto del suo cammino se non perché vediamo gli oggetti situati sulla riva allontanarsi e quindi farsi più piccoli, così non ci avvediamo di [[invecchiamento|divenir vecchi]], sempre più vecchi, se non per il fatto che persone d'una età ognora più avanzata ci sembrano giovani. (1885, p. 110)
*La [[vita]] umana, propriamente parlando, non può esser detta lunga né corta, perocché, in sostanza, è la scala su cui misuriamo tutte le altre lunghezze di tempo. (1885, p. 114, nota 48)
 
 
*La vita umana non può dirsi a rigore né lunga né breve, perché è in fondo la misura con cui valutiamo tutte le altre estensioni nel tempo.
*L'affettare una [[qualità]], il gloriarsene, è un confessare che non la si possiede.
*L'[[errore]] nasce sempre dalla tendenza dell'uomo a dedurre la causa dalla conseguenza. (Da "Il mondo come volontà e rappresentazione")
*L'invidia è naturale all'uomo: tuttavia è un vizio e una disgrazia a un tempo.
*Lo stolto corre dietro ai piaceri della vita e si trova ingannato. Il saggio evita i mali.