Francesco De Sanctis: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+3
Riga 98:
 
===Citazioni===
*[[Cielo d'Alcamo|Ciullo]] è l'eco ancora plebea di quella vita nuova svegliatasi in Europa al tempo delle Crociate, e che avea avuta la sua espressione anche in Italia, e massime nella normanna Sicilia. ([[s:Storia della letteratura italiana (De Sanctis)/I|cap. I]])
*{{NDR|Sulla poesia di [[Rinaldo d'Aquino]]}} Sentimenti gentili e affettuosi sono qui espressi in lingua schietta e di un pretto stampo italiano, con semplicità e verità di stile, con melodia soave. ([[s:Storia della letteratura italiana (De Sanctis)/I|cap. I]])
*[[Guido delle Colonne|Guido]], Dottore o, come allora dicevasi, Giudice, fu uomo dottissimo. Scrisse cronache e storie in latino, e voltò di greco in latino la storia della caduta di Troja, di Darete, una versione che fu poi recata parecchie volte in volgare. Un uomo par suo sdegna di scrivere nel comune volgare, e tende ad alzarsi, ad accostarsi alla maestà e gravità del latino: sì che meritò che Dante le sue canzoni chiamasse tragiche, cioè del genere nobile e illustre. Ma la natura non lo avea fatto poeta, e la sua dottrina e il lungo uso di scrivere non valse che a fargli conseguire una perfezione tecnica, della quale non era esempio avanti. Hai un periodo ben formato, molta arte di nessi e di passaggi, uno studio di armonia e di gravità: artificio puramente letterario e a freddo. Manca il sentimento; supplisce l'acutezza e la dottrina, studiandosi di fare effetto con la peregrinità d'immagini e concetti esagerati e raffinati, che parrebbero ridicoli, se non fossero incastonati in una forma di grave e artificiosa apparenza. ([[s:Storia della letteratura italiana (De Sanctis)/I|cap. I]])
*{{NDR|Le [[accademia|accademie]]}} rassomigliano quelle liete brigate di buontemponi e fannulloni, che ispirarono il Decamerone, modello del genere. Sono letterati ed eruditi, in pieno ozio intellettuale, che fanno per sollazzarsi versi e prose sopra i più frivoli argomenti, tanto più ammirati per la vivacità dello spirito e l'eleganza delle forme, quanto la materia è più volgare. Strani sono i nomi di queste accademie e di questi accademici, come lo Impastato, il Raggirato, il Propaginato, lo Smarrito, ecc. E recitano le loro dicerie, o come dicevano, "cicalate" sull'insalata, sulla torta, sulla ipocondria, inezie laboriose. ([[s:Storia della letteratura italiana (De Sanctis)/XII|cap. XII]])
*In Italia prevalse la rettorica, la cui prima regola è l'orrore del particolare e la vaga generalità. ([[s:Storia della letteratura italiana (De Sanctis)/XIV|cap. XIV]])