Mino Pecorelli: differenze tra le versioni

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Creata pagina con "thumb|Mino Pecorelli '''Carmine Pecorelli''', meglio conosciuto come '''Mino Pecorelli''' (1928 – 1979), giornalista, avvocato e scrittor..."
 
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==Citazioni su Mino Pecorelli==
*Questo è possibile tanto è vero che Mino Pecorelli tre giorni prima del rapimento di Moro scrisse una notizia un po' ambigua sulla sua agenzia {{NDR|Op, Osservatorio Politico}} dicendo che si sarebbe verificato un nuovo fatto gravissimo in cui sarebbero state implicate personalità di grande rilievo. Lo disse tre giorni prima dell'agguato di via Fani... Pecorelli aveva imbroccato la strada giusta. E io, pur senza averne le prove, faccio risalire il suo assassinio {{NDR|20 marzo 1979}} al fatto che lui minacciasse di rivelare da dove aveva attinto quelle notizie. E allora fu fatto fuori, probabilmente dai servizi segreti. ([[Giovanni Galloni]])
*Il [[Kgb]] è intervenuto materialmente nel sequestro [[Aldo Moro|Moro]]. [[Francesco Cossiga|Cossiga]] e [[Giulio Andreotti|Andreotti]] sapevano dov'era tenuto prigioniero, ma impedirono al generale [[Carlo Alberto Dalla Chiesa|Dalla Chiesa]] di intervenire. [[Giovanni Falcone|Falcone]] e [[Paolo Borsellino|Borsellino]]? Lì c'è la mano di [[Organizzazione Gladio|Gladio]] e della [[Cia]]. [...] La Cia era il braccio armato di questa politica che voleva in tutti i modi eliminare un personaggio che metteva a repentaglio la sicurezza del blocco occidentale e poteva causare l'infiltrazione dei comunisti nel governo italiano. Oltretutto la Cia controllava i servizi segreti italiani, come ha pubblicamente ammesso [[Gianadelio Maletti|Maletti]] (ex generale del Sisde, ndr). La Cia li finanziava con un budget da 500 milioni di dollari all'anno. [...] Certo, finanziava anche Gladio. Addirittura la Cia ha comprato la base di Gladio in Sardegna (la base di [[Centro addestramento guastatori|Capo Marrargiu]], ndr). [...] Sì, Cossiga e Andreotti sapevano. C'è un documento del 2 marzo 1978 del quale io venni a conoscenza solo 25 anni dopo e che pubblico sul mio libro che lo prova. Anche Dalla Chiesa venne a conoscenza del luogo di prigionia di Moro e fin dai primi di aprile voleva intervenire per liberarlo. Quando fu bruciata la base di via Gradoli lo si fece proprio per impedire l'intervento di Dalla Chiesa. Al generale è stato l'ordine di abbandonare il campo, poi lui ne ha parlato con il giornalista [[Mino Pecorelli]] e lui ne ha scritto. Entrambi sapevano ed entrambi sono stati ammazzati. ([[Ferdinando Imposimato]])
 
==Voci correlate==