Francesco De Sanctis: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
+Studio su Giacomo Leopardi
Riga 71:
==''Studio sopra Emilio Zola''==
*[...] quando lo sfibramento de' caratteri e delle coscienze prende le alte classi, è difficile arrestare il contagio nei piú umili strati sociali. (p. 478)
*Il progresso non è altro, se non uno scostarsi sempre piúpiù dal comune e dal generale, cioè a dire dalla parte animalesca, e spiritualizzarsi, umanizzarsi, particolarizzarsi, affermarsi come umanità. (p. 498)
*La storia dell'umanità è un continuo realizzarsi degl'ideali umani, e questo è il progresso. (p. 499)
 
===''Studio su Giacomo Leopardi''===
*La ''[[Operette morali#Storia del genere umano|Storia del genere umano]]'' è una serie di fatti corrispondente a una serie di proposizioni filosofiche, illustrate da ragionamenti cavati dalla natura umana. Si legge tutta d'un fiato, e va letta studiosamente da quanti vogliono impossessarsi di questa filosofia. L'autore condensa in poche pagine tutte le sue idee sugli uomini, in un tono asciutto, come cosa che non lo riguardi. Prosa classica, se mai vi fu, perfettissima di proprietà, d'ordine, di congegno, e anche d'insensibilità: sembra fattura di un essere solo cervello , estraneo al consorzio umano. (p. 315)
*Chi legge l'''[[Francesco De Sanctis#Elogio degli uccelli|Elogio degli uccelli]]'', e vede ivi rappresentata quella loro vita felice, può credere che sia ispirazione del buon umore. Non è difficile immaginare lo scrittore in una di quelle sue passeggiate solitarie pei colli, dove la bella natura gli rischiarasse la faccia, eccitando la sua immaginativa. Ma chi ben guarda, vede che anche questo è opera chiusa di biblioteca. In quell'elogio è rinchiusa una satira dell'uomo; non che vi sia espressa, sia l'intenzione; ma il sentimento dell'infelicità umana, presente nello spirito, intorbida l'umore, e non rende facile una rappresentazione schietta e immediata. (p. 317)
*Il [[dialogo]] propriamente detto è un concetto che si sviluppa per via dell' opposto. L'un concetto è il protagonista; l'altro serve a mostrar quello e metterlo in evidenza. Vinta V opposizione, il concetto ritorna uno. Il dialogo ha perciò due personaggi, espressione dei due concetti opposti. Può averne anche un terzo, che esprima il sentimento di ritorno, o un concetto superiore. (p. 319)
*I dialoghi e le altre prose di Giacomo Leopardi sono inferiori alle sue poesie, e valgono meno per sé stesse che a illustrar quelle. Nondimeno vi si scorge un ingegno superiore, e una formidabile coesione e consistenza d'idee. Come filosofo, gli manca sufficienza di studi, esattezza di analisi e altezza di guardo. Pure è in lui un vigor logico, di cui in Italia è raro l'esempio, e spesso non sai come cavarti a quella stretta. La sua infinita erudizione e l'educazione del suo spirito, classica e antica, ricoprono di una cert'aria pedantesca la sua originalità. Un serio valore filosofico non hanno i suoi scritti in prosa. E quanto ai dialoghi, se qua e là possiamo notare potenza d' invenzione e fecondità di posizioni cavate dallo stesso fondo d'idee, la sterilità dello sviluppo e il difetto di genialità comica toglie eh' essi sieno perfetta opera di arte. (pp. 337-338)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
Line 98 ⟶ 104:
*Francesco De Sanctis, ''Saggi critici'', EDIPEM, Novara, 1974.
*Francesco De Sanctis, ''Studio sopra Emilio Zola''; in [[Émile Zola]], ''Germinale'' (''Germinal'', 1885), traduzione di [[Camillo Sbarbaro]], Einaudi, Torino, 1951. ISBN 88-06-13530-9
*Francesco De Sanctis, ''[https://archive.org/details/studiosugiacomol00desauoft Studio su Giacomo Leopardi]'', a cura di Raffaele Bonari, Morano, Napoli, 1905.
 
==Altri progetti==