Marguerite Yourcenar: differenze tra le versioni

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[[File:Marguerite Yourcenar-Bailleul-1982.10.04.Bernhard De Grendel (9).jpg|thumb|Marguerite Yourcenar nel 19831982]]
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'''Marguerite Yourcenar''', pseudonimo di '''Marguerite Cleenewerck de Crayencour''' (1903 – 1987), scrittrice francese.
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*L'uomo è un'istituzione che ha contro di sé il tempo, la necessità, la fortuna e l'imbecille e sempre crescente supremazia del numero.
*Chi sarebbe così insensato da morire senza aver fatto almeno il giro della propria prigione?
*Le vostre [[età dell'oro]] sono come Damasco e Costantinopoli: belle a distanza; bisogna camminare per le loro strade per vedervi i lebbrosi e i cani famelici.
*So che non so quel che non so; invidio coloro che sapranno di più, ma so che anch'essi, come me, avranno da misurare, pesare, dedurre e diffidare delle deduzioni ottenute, stabilire nell'errore qual è la parte del vero e tener conto nel vero dell'eterna presenza di falso.
*Non ho mai deformato le opinioni dell'avversario per confutarle più facilmente [...].
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*Che cos'è l'[[insonnia]] se non la maniaca [[ostinazione]] della nostra mente a fabbricare pensieri, ragionamenti, sillogismi e definizioni tutte sue, il suo rifiuto di abdicare di fronte alla divina incoscienza degli occhi chiusi o alla saggia follia dei sogni? (I, 1: p. 20)
*Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore.
:''Et j'avoue que la raison reste confondue en présence du prodige même de l'amour'' [...].'' ([http://www.pedagogicon.be/pedagogicon/Citations_files/Les%20citations%20Marguerite%20Yourcenar.pdf ''Ma sélection'', 19 febbraio 2009, p. 24])
*Ripugna allo spirito umano accettare la propria esistenza dalle mani della sorte, esser null'altro che il prodotto caduco di circostanze alle quali nessun dio presieda, soprattutto non egli stesso. (I, 2: p. 26)
*Quando tutti i calcoli astrusi si dimostrano falsi, quando persino i filosofi non hanno più nulla da dirci, è scusabile volgersi verso il cicaleccio fortuito degli uccelli, o verso il contrappeso remoto degli astri. (I, 2: p. 26)
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*Per un uomo di gusto, l'ostacolo più grave consiste nel fatto di occupare una posizione preminente, che implica ineluttabilmente il rischio dell'[[adulazione]] e della [[Bugia|menzogna]].
*Se, per miracolo, qualche secolo venisse aggiunto ai pochi giorni che mi restano, rifarei le stesse cose, persino gli stessi errori, frequenterei gli stessi Olimpi e i medesimi Inferi.
*Il mio primo consolato fu anch'esso un anno di [[guerra]], una lotta segreta, ma continua, in favore della [[pace]]. Ma non la combattevo da solo. Prima del mio ritorno, s'era verificato nell'atteggiamento di Licinio Sura, di Attiano, di Turbo, un cambiamento analogo a quello che si era prodotto in me, come se, a onta della severa censura che praticavo sulle mie lettere, i miei amici mi avessero già compreso, preceduto, o seguito. In altri tempi, gli alti e bassi della mia [[sorte]] mi impacciavano soprattutto riguardo a essi; [[paure]], impazienze che da solo avrei sopportato a cuor leggero, si facevano opprimenti se mi vedevo costretto a celarle alla loro sollecitudine o a infliggerne loro la confidenza; mi risentivo di quell'[[affetto]] che li angustiava per me più di me stesso, e che mai li portava a scoprire, sotto le agitazioni esteriori, l'essere [[tranquillo]], al quale [[nulla]] importa davvero, e che per conseguenza può sopravvivere a tutto. Ma, ormai, mi mancava il tempo per interessarmi a me stesso, come del resto per disinteressarmene. Calava nell'[[ombra]] la mia persona, proprio perché, il mio punto di vista cominciava a contare. Ciò che importava, era che qualcuno si opponesse alla politica di conquiste, ne valutasse le conseguenze e la fine, e si preparasse, se possibile, a ripararne gli [[Errore|errori]].
*Ho amato quella lingua per la sua flessibilità di corpo allenato, la ricchezza del vocabolario nel quale a ogni parola si afferma il contatto diretto e vario delle realtà, l'ho amata perché quasi tutto quel che gli uomini han detto di meglio è stato detto in [[Lingua greca|greco]]. (L'imperatore [[Publio Elio Traiano Adriano|Adriano]])
*Come [[Ulisse]] ho viaggiato per 7 anni in cerca della mia Itaca... gli approdi che via via mi vedevano rifocillarmi alle altrui fonti non facevano altro che allontanarmi sempre più dalla mia patria, e sempre più smarrita mi scoprivo.... infine... l'ho trovata.... la mia Itaca... (... e mi accorsi... quanto sia vantaggioso essere un uomo nuovo... solo... quasi senza avi... un Ulisse senz'altra Itaca che quella interiore...)