Operette morali: differenze tra le versioni

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==''Dialogo della Moda e della Morte''==
{{leggi il testo|sezione=s|[[s:Operette morali/Dialogo della Moda e della Morte|Dialogo della Moda e della Morte]]}}
*'''Moda''': Io sono la [[Moda]], tua sorella.<br>'''Morte''': Mia sorella?<br>'''Moda''': Sì: non ti ricordi che tutte e due siamo nate dalla [[Caducità]]?
*Primieramente io che annullo o stravolgo per lo continuo tutte le altre usanze, non ho mai lasciato smettere in nessun luogo la pratica di morire, e per questo vedi che ella dura universalmente insino a oggi dal principio del mondo. ('''Moda''')
*[...] la [[vita e morte|vita]] stessa, così per rispetto del corpo come dell'animo, e più morta che viva; tanto che questo secolo si può dire che sia il secolo della [[vita e morte|Morte]]: [...]. ('''Moda''')
*'''Moda''': Io sono la [[Moda]], tua sorella.<br>'''Morte''': Mia sorella?<br>'''Moda''': Sì: non ti ricordi che tutte e due siamo nate dalla Caducità?
 
==''Proposta di premi fatta dall'Accademia dei Sillografi''==
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==''Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo''==
{{leggi il testo|sezione=s|[[s:Operette morali/Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo|Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo]]}}
*Perché, mancati gli uomini, la fortuna si ha cavato via la benda, e messosi gli occhiali e appiccato la ruota a un arpione, se ne sta colle braccia in croce a sedere, guardando le cose del mondo senza più mettervi le mani; non si trova più regni né imperi che vadano gonfiando e scoppiando come le bolle, perché sono tutti sfumati; non si fanno guerre, e tutti gli anni si assomigliano l'uno all'altro come uovo a uovo. ('''Folletto''')
*'''Gnomo''' {{NDR|riferito alla fine degli uomini}}: Ma come sono andati a mancare quei monelli?<br>'''Folletto''': Parte guerreggiando tra loro, parte navigando, parte mangiandosi l'un l'altro, parte ammazzandosi non pochi di propria mano, parte infracidando nell'ozio, parte stillandosi il cervello sui libri, parte gozzovigliando, e disordinando in mille cose; in fine studiando tutte le vie di far contro la propria natura e di capitar male.
*Che maraviglia? quando non solamente si persuadevano che le cose del mondo non avessero altro uffizio che di stare al servigio loro, ma facevano conto che tutte insieme, allato al genere umano, fossero una bagattella. E però le loro proprie vicende le chiamavano rivoluzioni del mondo, e le storie delle loro genti, storie del mondo: benché si potevano numerare, anche dentro ai termini della terra, forse tante altre specie, non dico di creature, ma solamente di animali, quanti capi d'uomini vivi: i quali animali, che erano fatti espressamente per coloro uso, non si accorgevano però mai che il mondo si rivoltasse. ('''Folletto''')
 
==''Dialogo di Malambruno e di Farfarello''==
{{leggi il testo|sezione=s|[[s:Operette morali/Dialogo di Malambruno e di Farfarello|Dialogo di Malambruno e di Farfarello]]}}
*Dunque, amandoti necessariamente del maggiore amore che tu sei capace, necessariamente desideri il più che puoi la [[felicità e infelicità|felicità]] propria; e non potendo mai di gran lunga essere soddisfatto di questo tuo desiderio, che è sommo, resta che tu non possi fuggire per nessun verso di non essere [[felicità e infelicità|infelice]]. ('''Farfarello''')
*[...] perché negli uomini e negli altri viventi la privazione della felicità, quantunque senza dolore e senza sciagura alcuna, e anche nel tempo di quelli che voi chiamate piaceri, importa infelicità espressa. ('''Farfarello''')
*[...] la privazione dell'infelicità è semplicemente meglio dell'infelicità. ('''Farfarello''')
 
==''Dialogo della Natura e di un'Anima''==