Operette morali: differenze tra le versioni

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*La lingua e lo stile delle quali, pur moderni e impeccabili in quanto a purezza, risentono ancora del lavoro di lucerna, di un certo gusto classico un po' freddo ed arcaico, non sufficientemente sconvolto e trasfigurato dal sentimento poetico. Nei ''Canti'' c'è il ''poeta'', qui, nella maggior parte dei casi, il ''letterato''. ([[Luigi Russo]])
*Le ''Operette Morali''! Ma che mi vai dicendo? Basta legger questo libretto tutto agghindato e prezioso, per capire come non si sia ancora scoperta la vera, viva, novella prosa, italiana! Quando si sarà detto che le Operette Morali esprimono, in lingua pura, qualche idea ingegnosa, non si avrà più il diritto di aggiunger parola. Si tratta, insomma, di buoni articoli di giornale, che noi leggiamo con gusto, ai nostri tempi, perché sono la novità dell'anno; ma chi mai riaprirà queste pagine tra cinquant'anni? O per caso tu credi che con qualche dialoghetto si conquisti l'immortalità? ([[Leo Ferrero]])
 
===[[Walter Binni]]===
*Le ''Operette'' non nasceranno solo sulla via del ridicolo separato dal ragionamento filosofico, allo stesso modo che, abbandonando la via della lirica e soprattutto della lirica eloquente, Leopardi non mancherà di riportare anche dentro le ''Operette morali'' immaginazione e affetto.
*Le ''Operette'' non possono essere giudicate prescindendo dal fatto che la stessa forza della prosa poetica leopardiana deriva dalla profondità delle posizioni che Leopardi vi esprime e che gli stessi caratteri dello stile sono tutt'altro che indifferenti al movimento interno, problematico che è alla base di ciascuna operetta: i due fatti sono assolutamente inscindibili, inseparabili.
*Qualche volta si è assunto questo giudizio come chiarificativo della natura e della stessa intenzione del Leopardi nello scrivere le ''Operette morali'', che sarebbero appunto un libro di sogni poetici, d'invenzioni di capricci malinconici. In realtà il giudizio è tutto funzionale a ciò che il Leopardi svolge in quella operetta e in cui gli preme soprattutto di rispondere – scartando provvisoriamente ogni giustificazione –: pensate pure come volete, siate felici come vi pare, la mia esperienza, quello {che più m'importa, mi dice che sono infelice.<br>Ma questa pur definizione delle ''Operette Morali'' (che indubbiamente sottolinea quel tanto di « sogno poetico », e a volte anche di capriccio malinconico, che è presente in alcune operette le quali hanno anche, si noti, toni, impostazione e taglio tra di loro non tutti meccanicamente coerenti, né sono riportabili in maniera assoluta a una totale unità) risulterebbe parziale se venisse applicata senz'altro alle ''Operette'' nella loro profonda radice di volontà, di verità e di diagnosi filosofica e potrebbe contribuire a sviare l'attenzione del lettore dall'intenzione leopardiana di esprimere poeticamente nelle Operette posizioni di valore filosofico.
 
==Note==