Porto di Genova: differenze tra le versioni

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+ de Brosses
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*Il fronte del porto a Genova è meraviglioso. Caldo e colori e sporcizia e rumori e vicoli chiassosi e malfamati, con tutta la biancheria del mondo appesa alle alte finestre. ([[Dylan Thomas]])
*''Il porto che si addorme, il porto il porto | Il porto nell'odor tenue svanito | Di catrame vegliato dalle lune | Elettriche, sul mare appena vivo | Vi si addormentan stanchi i vagabondi | Sotto le nube delle ciminiere | Ancor fumanti, ancor congiunte al celo | Abbracciandosi nell'odor del mare | Che culla i loro sogni e i loro amori.'' ([[Dino Campana]])
*Passammo a fianco del faro, altissimo, costruito per ordine del re Luigi XII perché la notte serva da guida all'entrata nel porto, che è difficile. Qui ci apparvero alla vista il porto e la città, costruita tutto intorno ad anfiteatro e in semicerchio. È la più bella veduta di città che si possa incontrare. Il porto è vastissimo, benché sia stato ristretto da due moli; ma dicono che sia poco sicuro. ([[Charles de Brosses]])
*Passarono con la barca sopra una nave da carico affondata; le lastre di ferro ricoperte di alghe affioravano minacciose da quelle sporche profondità. In lontananza echeggiava il martellare nei cantieri. [...] Di tanto in tanto si udiva l'urlo di una sirena, smorzato dal vento e frantumato dalla eco e non si capiva da dove venisse e perché; nessuna delle grosse navi pareva veramente sul punto di partire. Faceva caldo. Vapori azzurri, puzzolenti incombevano sopra le acque del porto. Soltanto una sudicia barca da pesca passò crepitando e le boe ondeggiarono, le catene ammuffite che si perdevano sinistramente in quella torbida profondità. Passarono così davanti ai moli e ai docks, legno e pietra, tutto annerito di fuliggine e di olio. [...] Qua e là riluceva la pancia di un pesce morto, biancheria di marinai, una voce che cantava nell'interno di una cabina, tutto c'era, quello che un giro del porto può offrire, persino una nave da guerra grigia, con i cannoni incappucciati di tela, montagne di carbone con sopra gabbiani bianchi, in lontananza la città accatastata sul pendio, Genova, già quasi nuovamente irreale... ([[Max Frisch]])
*Quando si sbarca sulla banchina di Genova si viene assediati dagli uomini delle feluche proprio come accade con i battellieri di Hungerford-Stairs a Londra. Sono sempre pronti a salpare, con un preavviso di un minuto, per Lerici, Livorno, Nizza, Antibes, Marsiglia e ogni parte della Riviera. ([[Tobias Smollett]])