Pier Paolo Pasolini: differenze tra le versioni

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ortografia
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*La nostra esperienza vitale resta l'esperienza di chi si rivela attraverso l'umile acquisto. (p. 33)
*Anche chi partecipa alla produzione avrà sempre i caratteri del consumatore. Ritornerà sempre alle sue prime inquietudini. Al suo non appartenersi. Non è suo lo sguardo che guarda chi è presente e si esprime acquistando le sue merci. (p. 34)
*Far degenerare le ansie dell'acquisto e delledella produzione in qualcosa che è la loro purezza e la loro mancanza di funzione, è la parte del poeta. (p. 35)
*Riduzione, spirito di riduzione, è mancanza di religione: questo è il grande peccato dell'epoca dell'odio. E infatti in nessun'altra parte dell'Inferno vedrai tanta gente. Le masse, amico mio! Le masse; che hanno eletto a religione il non voler averne – senza saperlo. (p. 42)
*Bisogna fare come faceva il Cristo dei vangeli, che, appena stabilito un incanto – la pausa contemplativa dopo una parola che poteva essere senza fine interrogata e pensata in silenzio – ne stabiliva subito un altro, che non dava pace, quasi con crudeltà. (p. 43)