Noam Chomsky: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Noam chomsky cropped.jpg|thumb|Noam Chomsky]]
'''Avram Noam Chomsky''' (1928 – vivente), scienziato, anarchico, linguista e teorico della comunicazione statunitense.
 
==Citazioni di Noam Chomsky==
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*Certamente tutti dicono di essere a favore della pace. Hitler diceva che era per la pace. Tutti sono per la pace. La domanda è: quale tipo di pace? (dal discorso a UC Berkeley sulla politica degli Usa nel vicino Oriente, 14 maggio 1984)
*I sistemi democratici procedono diversamente, perché devono controllare non solo ciò che il popolo fa, ma anche quello che pensa. Lo Stato non è in grado di garantire l'obbedienza con la [[forza]] e il pensiero può portare all'azione, perciò la minaccia all'ordine deve essere sradicata alla fonte. È quindi necessario creare una cornice che delimiti un pensiero accettabile, racchiuso entro i princìpi della [[religione]] di Stato. (da ''La Fabbrica del consenso'', in ''Libertà e linguaggio'', traduzione di Cesare Salmaggi, Tropea, Milano, 1998)
*Il compito principale della teoria linguistica deve essere di sviluppare un elenco di universali linguistici che, da un lato, non sia poi smentito dalla concreta diversità delle lingue e, dall'altro, sia sufficientemente ricco ed esplicito da spiegare la rapidità e l'uniformità dell'apprendimento linguistico, e la notevole complessità e portata delle grammatiche generative che dell'apprendamento linguistico sono il prodotto. (da ''Aspects of the Theory of Syntax'', Cambridge, 1965, pp. 27-28)
*In questo mio giro in Europa mi ha colpito constatare quanto i media e gli intellettuali europei siano subordinati rispetto agli Usa. Se [[George W. Bush|Bush]], per puro cinismo politico, decide che il caso Schiavo è il problema più importante, tutti i media europei sono inondati del caso Schiavo. Ma questo è solo un modo per far dimenticare alla gente quali sono i veri problemi. Basta dare un'occhiata ai giornali di oggi: "La Repubblica" per esempio dedica cinque pagine alla vicenda. Solo a pagina 18, in un piccolo box in basso, si parla del rapporto Onu che ha documentato come il numero dei bambini malnutriti in Iraq sia raddoppiato con la guerra. È questa la cultura della vita invocata da Bush? [...] Ancora oggi, dato che gli Usa si rifiutano di pagare i risarcimenti ordinati dall'Onu, il 60% dei bambini nicaraguensi sotto i due anni è malnutrito. [...] Se avessimo veramente a cuore la vita nessuno si preoccuperebbe di una povera donna alla quale è stato negato il diritto di morire in pace. Ci preoccuperemmo di questi bambini, non di [[Terri Schiavo]]. (dal discorso all'incontro con gli studenti nel giorno del conferimento della laurea honoris causa in psicologia, Bologna, 1º aprile 2005; citato in Alberto Piccinini, ''[http://abbonati.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/06-Febbraio-2009/art52.php3 I veri problemi]'', ''il manifesto'', 6 febbraio 2009, p. 12)
*Nell'ottobre del 1965 il Senatore Mansfield ha criticato il "senso di completa irresponsabilità" mostrato dai manifestanti. Non aveva niente da dire allora [...] sul "senso di completa irresponsabilità" mostrato del senatore Mansfield e dagli altri che stanno tranquillamente a guardare e votano su stanziamenti mentre le città e i villaggi del Nord Vietnam vengono demoliti, mentre millioni di rifugiati nel Sud sono cacciati dalle loro case a causa dei bombardamenti americani. Non ha niente da dire sugli standard morali o il rispetto per la legge internazionale di coloro che hanno permesso questa tragedia. Parlo dell senatore Mansfield precisamente perché non è uno di quei che patrioti che si battono il petto e che vogliono che l'America governi il mondo, ma è piuttosto un intellettuale americano nel miglior senso della parola, un uomo colto e ragionevole -- il tipo di uomo che è il terrore della nostra era. [...] quando guardo ciò che sta accadendo al nostro paese, quello che trovo più terrifficante non è Curtis LeMay, con i suoi allegri suggerimenti di bombardare chiunque fino a farli tornare all'età della pietra, ma piuttosto le calme disquisizioni degli scienziati politici su quanta forza sarebbe necessaria per raggiungere i nostri scopi, o su quale forma di governo sarebbe accettabile per noi in Vietnam. Quello che trovo terrificante è il distacco e la serenità con cui vediamo e discutiamo una tragedia insostenibile. Sappiamo tutti che se la Russia o la Cina fossero state colpevoli di ciò che abbiamo fatto noi in Vietnam, staremmo esplodendo di indignazione morale per questi crimini mostruosi.