Suburra - La serie: differenze tra le versioni

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*'''Gabriele''': Torna a letto, è presto.<br>'''Sara''': Torno a casa.<br>'''Gabriele''': A casa? Che vuol dire? Perché?<br>'''Sara''': Perché sì. Perché mi sento di fare così. Guardati, Lele. Sei solo un ragazzo.<br>'''Gabriele''': Sara, ma che cazzo dici? Ero con me a letto un minuto fa!<br>'''Sara''': Sì, lo so.<br>'''Gabriele''': Mi stai lasciando di nuovo?<br>'''Sara''': È meglio così.<br>'''Gabriele''': No. È meglio per te. Solo per te. Tu sei soltanto una povera egoista del cazzo, capace di stare soltanto con chi le fa più comodo.<br>'''Sara''': infatti torno da Sandro. Solo con lui posso ottenere quello che voglio, hai capito? Tu lo sai perché stai qui? Perché non hai un altro posto dove andare? Tu non sei meglio di me. Tu sei come me.<br>'''Gabriele''' {{NDR|fermandola}}: Dimmi una cosa: a me e te, almeno per un attimo ci hai creduto?<br>'''Sara''': Per un attimo. {{NDR|esce dalla porta}}
*'''Cinaglia''': Ormai sei dentro, ti credi così furbo da poterti tirare indietro? A me non me sembri furbo, per niente. Finucci. Finucci era furbo. Guarda che fine ha fatto. Firma quelle carte, fidati.<br>'''Taccon''': Ma come dorme la notte?<br>'''Cinaglia''': Come un pupo.
*{{NDR|Aureliano si presenta in un parcheggio, accompagnato da alcuni scagnozzi armati, dove Samurai ha appena posteggiato il motorino}}<br>'''Samurai''': Credevo venissi da solo.<br>'''Aureliano''': E invece me piace girà in compagnia.<br>'''Samurai''': Che vuoi?<br>'''Aureliano''': A Ostia mò comanno io. Quindi se vuoi fà gli impicci li fai con me, se no non li fai pe' niente.<br>'''Samurai''': Il ragazzo s'è fatto uomo.<br>'''Aureliano''': Te te sei invecchiato invece, guarda. Forse è ora che te levi dal cazzo, Samurà.<br>'''Samurai''': {{NDR|Annuisce sarcastico}} Dici? {{NDR|Da un furgone escono mezza dozzina di uomini del Samurai armati}} Mi credevi così coglione da non immaginare quello che avresti fatto? Io non c'ho paura de morì. Tu?
 
*{{NDR|I due stanno parlando su una terrazza che affaccia sul [[Vittoriano]]}}<br>'''Samurai''': Ti piace guardarla dall'alto.<br>'''Cinaglia''': Mi piace guardarla da qua.<br>'''Samurai''': Non devi dimenticarti da dove vieni, soprattutto quando non sai ancora dove stai andando.<br>'''Cinaglia''': So esattamente dove sto andando.<br>'''Samurai''': E dove?<br>'''Cinaglia''': Io non sarò mai il sindaco di questa città. Non sarò mai un politico di primo livello, uno di quelli che vanno in televisione. Il mio destino è stare dietro le quinte, esattamente come te.<br>'''Samurai''': Io Roma la governo.<br>'''Cinaglia''': Roma non si governa, al massimo si amministra. Tu sei il mondo di mezzo, il luogo dove gli interessi si incontrano, quelli leciti, quelli illeciti. Di fatto sei l'amministratore di Roma, non il re.<br>'''Samurai''': E tu chi saresti?<br>'''Cinaglia''': Il tuo socio.<br>'''Samurai''': Non ti rilassare troppo allora, abbiamo solo tre mesi per far eleggere il sindaco che vogliamo noi.
*'''Contessa''': Buongiorno.<br>'''Sara''': Sono passata a ringraziarla.<br>'''Contessa''': Ringraziarmi?<br>'''Sara''': Sì. Ho imparato molto da lei: a non cedere ai sentimenti, a guardarmi le spalle, ma soprattutto a conservare l'odio per le persone che ti hanno fatto del male. Una lezione che non dimenticherò. Stia bene. {{NDR|fa per andarsene, poi torna indietro}} Ah, un'altra cosa ho imparato da lei: a voler bene ai poveri.