Aldo Palazzeschi: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Aldo Palazzeschi.jpg|thumb|Aldo Palazzeschi]]
'''Aldo Palazzeschi''', pseudonimo di '''Aldo Giurlani''' (1885 – 1974), scrittore e poeta italiano.
 
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*Le città italiane hanno conservato e conservano aspetti della provincia, e ciò è un bene, non siamo ancora arrivati alle babeliche metropoli di milioni e milioni di abitanti, dove in genere la vita diventa un inferno.<ref>Dall'intervista di Rodolfo De Angelis, [http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/ritagliostampa/bncr_1963567/001 ''Colloquio con Palazzeschi''], s.t., 17-18 marzo 1955.</ref>
*{{NDR|Su [[Papa Giovanni XXIII]]}} Ma questo Papa è intelligente?, siamo sicuri che è intelligente? Tutti dicono che è simpatico, che è un bravo curato di campagna, che è meglio dell'altro... Ma lì in Vaticano ci vuole uno che la sappia lunga, un curato di campagna può essere la miglior persona del mondo, ma non può bastare! Io conosco Roncalli da quando era patriarca di Venezia: beh, le dirò francamente, se è intelligente, in che misura, non sono ancora riuscito a capirlo.<ref name=Ch63>Dall'intervista di Adolfo Chiesa, [http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/riviste/UM10029066/1963/n.11 ''Palazzeschi in salottino''], XV, 11, 12 marzo 1963, p. 11.</ref>
*Nel [[romanzo]] lo scrittore spiega tutte le sue facoltà, fra le quali la poesia tiene il primo posto: non vi aleggia come un angelo custode, ma ne è l'intima sostanza, proprio come facevano i nostri avi col poema.<ref name=Picchinov49>Dall'intervista di Mario Picchi, ''Sono nato poeta, muoio prosatore'', ''La Fiera letteraria'', IV 46, 13 novembre 1949, pp. 1-2.</ref>
*{{NDR|Che cosa pensa del [[progresso]]?}} Nutro antipatia e quasi insofferenza per questo mondo che si va meccanizzando. Il progresso esiste solo nello spirito. Se il progresso fosse legato alle invenzioni e alle scoperte che ci hanno fatto strabiliare durante mezzo secolo, saremmo la gente più fortunata e felice da quando esiste il genere umano. Non vi fu epoca più travagliata, tormentata, scontenta, turbolenta della nostra. Si ha l'impressione che tante cose grandiose siano fatte allo scopo di poterci meglio dividere, meglio combattere, per meglio odiarci, per distruggere e ammazzare. In casa mia non c'è radio, non c'è telefono non c'è macchina da scrivere, soltanto la mia piccola umanità.<ref name=Picchiott53/>
*O seimila spettatori che accorreste al Teatro Verdi, voi che avete sentito il gusto, l'ebbrezza di un istante divinamente folle di ribellione... Noi lirici e teorici lanciamo le nostre grida alte. Voi non ci domandate che l'occasione di farcene udire l'eco dentro voi stessi.<ref>Da ''Lacerba, Volumi 1-3'', Mazzotta, Milano, 1913, p. 290.</ref>
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*''Quando dalla finestra | assisto | al tramonto del sole | che sparisce lentamente | dietro il Colle del Gianicolo | alla fine mi domando: | «chi ha combinato quello che ho visto?». | Quindi abbassando le palpebre | con la luce in declino | sorpreso | mi guardo addosso: | «chi ha combinato questo pasticcio?».'' (da ''Indiscreto'')
*''Quanti pensano al passato | e quanti pensano all'avvenire, | al presente non pensa nessuno: | perché? | Perché il presente | ci pensa da sé.'' (da ''Vita dei tempi'')
*''Sono nulla | dice il primo con durezza | e nulla varrà | a farmi diventar qualcosa. | Son qualcosa | dice il secondo con tristezza | ma tutto varrà | a farmi diventare nulla. | Dice un terzo | dalla voce appiccicosa: | sono una faccenda assai bruttina | ma sarò di una fulgida bellezza | quando non mi vedrete più. | Sorge dal fondo una voce misteriosa | che non è di persona: | ''quello che siete | lo so soltanto io | e vi rispondo: cuccù!'' (da ''Gara fra amici'')
*''Tutti si sono accorti | vivendo nel secolo della velocità | come l'immagine | sia più rapida della parola, | e invece di leggere | i canti della Divina Commedia | lettura un tantino ponderosa, | preferiscono di vedere | Dante com'era; | e invece di andare fino a Roma | per vedere la Sistina | preferiscono sapere | Michelangiolo che faccia aveva. | Per cui si rende indispensabile | creare dei fantocci purchessia | per poter dire a tutti: | eccolo qua! | e con quello sodisfare | le più elevate aspirazioni | durante il secolo della velocità | e per conseguenza | della fotografia.'' (''Il nostro secolo'')
 
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*Aldo Palazzeschi, ''Il palio dei buffi'', Vallecchi, Firenze, 1937; Mondadori, Milano, 2002.
*Aldo Palazzeschi, ''I fratelli Cuccoli'', Vallecchi, Firenze, 1948;
*Aldo Palazzeschi, '', ''Bestie del Novecento'', Vallecchi, Firenze, 1951; ''Bestie del Novecento-Il buffo integrale'', Mondadori, Milano, 2006.
*Aldo Palazzeschi, ''Roma'', Vallecchi, 1953; ''Roma'', in ''Tutti i romanzi. Vol. II'', Mondadori, Milano, 2005.
*Aldo Palazzeschi, ''Scherzi di gioventù'', R. Ricciardi, Napoli, 1956.