Virginia Woolf: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Woolf by Beresford 2.jpg|thumb|Virginia Woolf nel 1902]]
'''Virginia Woolf''' (1882 – 1941), scrittrice, saggista e attivista britannica.
 
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===Citazioni===
*È concesso anche a un [[eroismo|eroe]] morente chiedersi prima di morire come parleranno di lui gli uomini dopo la sua morte. (2002, p.  41)
 
===[[Explicit]]===
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===Citazioni===
*Troppo spesso le parole sono state usate, maneggiate, rivoltate, lasciate esposte alla polvere della strada. Le parole che cerchiamo pendono accanto all'albero: con l'aurora le troviamo, dolci sotto le fronde. (p.  139)
*Lo strano della [[vita]] è che, sebbene la natura di essa sia stata chiara a ognuno per centinaia d'anni, nessuno ne ha steso un adeguato resoconto. Mentre le strade di Londra hanno una loro carta, le nostre [[Passione (sentimento)|passioni]] rimangono non descritte. Chi mai incontreremo se voltiamo quest'angolo? (cap. VIII; p.  142)
*Un sorso di mare in una coppa perde il suo lume non altrimenti che una seta. (p.  172)
 
==''La Signora Dalloway''==
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===Citazioni===
*Avrebbero potuto star lontani anche cent'anni, lei e Peter; lei non gli aveva scritto neppure una lettera, e le lettere di lui non erano un granché; ma poi d'improvviso pensava, se fosse qui con me adesso, che direbbe? Certi paesaggi, certe giornate glielo riportavano alla mente, ma con calma ora, senza l'antica amarezza – il che forse era la ricompensa del suo voler bene alla gente; e si ritrovavo insieme nel bel mezzo di St. James Park, in una bella mattinata, proprio come adesso. Ma Peter – non importa quanto fosse bella la giornata, e gli alberi e l'erba, e la fanciulla vestita di rosa – Peter non vedeva nulla. Se lei glielo chiedeva, si metteva gli occhiali; guardava. Ma era lo stato del mondo che gli interessava: Wagner, la poesia di [[Alexander Pope|Pope]], il carattere della gente, e i difetti dell'anima di lei. Come la rimproverava! Quanto litigavano! Avrebbe sposato un primo ministro, sì, già la vedeva in piedi, immobile, in cima a una scalinata, una perfetta padrona di casa, la definiva (lei aveva pianto per questo nella sua stanza); sì, aveva proprio la stoffa di una perfetta padrona di casa, diceva. (2014, p.  5)
*Bene, facesse pure – l'unica consolazione della [[vecchiaia]], pensò Peter Walsh, uscendo da Regent's Park, col cappello in mano, era proprio questa: le passioni restano forti come sempre, ma almeno si guadagna – alla fine! – quella capacità che dà all'esistenza il suo gusto supremo – la capacità di tenere l'esperienza nelle proprie mani, e di volgerla, con una lenta rotazione, verso la luce. (2014, p.  70)
*Anche l'[[amore]] distrugge. Tutto ciò che era bello, tutto ciò che era vero, finiva. Prendiamo Peter Walsh. Ecco un uomo affascinante, intelligente, che aveva su di tutto le sue idee. Se si voleva sapere qualcosa di [[Alexander Pope|Pope]], oppure di Addison, o chiacchierare del più e del meno, com'era quello o quell'altro, che cosa significavano le cose, Peter ne sapeva più di tutti gli altri. Peter l'aveva sempre aiutata, Peter le aveva prestato i libri. Ma poi, guardate che donne aveva amato – volgari, insignificanti, banali. Pensate a Peter innamorato – era venuto a trovarla dopo tanti anni, e di chi s'era messo a parlare? Di sé. Che orrenda passione! pensò. Che passione degradante! pensò, immaginando la Kilman ed Elizabeth che andavano insieme ai magazzini dell'Unione Militare. (2014, p.  114)
 
===[[Explicit]]===
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===Citazioni===
*Ma guarda, si porta velocemente la mano dietro al collo. Per gesti come questo ci si innamora irrimediabilmente per tutta una vita.
*Già a diciott'anni sono capace di un tale [[disprezzo]] che gli allevatori di cavalli mi odiano. Questo è il mio trionfo; non scendo a compromessi. Non sono timido; non ho nessun accento. Non mi preoccupo esageratamente, come Louis, per timore di quello che la gente pensa di "mio padre banchiere a Brisbane". (Neville: II; p.  61)
*Non mi ascolti. Stai creando frasi su Byron. E mentre gesticoli col mantello e il bastone da passeggio, io cerco di rivelare un segreto non ancora detto a nessuno; ti sto chiedendo (con la mia schiena contro di te) di prendere nelle tue mani la mia vita e dirmi se sono condannato per sempre a provocare repulsione in coloro che [[amore|amo]]. (Neville con Bernard: III; pp.  74 sg.)
*Perché io ho molte piú [[identità]] di quanto non pensi Neville. Non siamo semplici come ci vorrebbero i nostri amici per venire incontro alle loro necessità. Eppure l'amore è semplice. (Bernard: III; p.  76)
*{{NDR|Percival entra nel ristorante.}} «Ora» disse Neville «il mio albero fiorisce. Il mio cuore si solleva. Ogni oppressione è scomparsa. Ogni ostacolo è rimosso. Il regno del caos è finito. Egli ha imposto l'ordine. I coltelli tagliano nuovamente.»<br />«[...] noi ora ci riavviciniamo; e stringendoci piú vicini sul nostro bastone da pappagalli in questo ristorante dove gli interessi delle persone sono sempre in contrasto, e il traffico incessante ci irrita e ci distrae e la porta aprendo eternamente la sua gabbia di vetro ci sollecita con mille e mille tentazioni e porge insulti e ferite alla nostra fiduciosità – seduti qui tutti assieme ci amiamo l'un l'altro e crediamo nella nostra tolleranza.» (IV; pp. &nbsp;102 sg.)
*{{NDR|Su Percival}} Adesso, attraverso la mia debolezza capisco finalmente che cosa egli fosse per me: il mio opposto. Essendo sincero per natura, non capiva il perché di queste esagerazioni, e si lasciava trascinar via da un senso naturale di ciò ch'era opportuno, era veramente un gran maestro dell'arte di vivere; quindi sembra che abbia vissuto a lungo, e abbia diffuso la tranquillità intorno a sé, quasi si direbbe l'indifferenza, e questo sicuramente per quello che riguardava il suo interesse personale, se non avesse avuto anche una gran compassione. [...] Non abbiamo cerimonie, solo canti funebri e nessuna conclusione, solo sensazioni violente, l'una separata dall'altra. Niente di quello che è stato detto fa al caso nostro. [...] Dopo una lunga vita, casualmente, in un momento di rivelazione, potrò forse metterci la mano sopra, ma ora l'idea mi si spezza tra le mani. Le idee si spezzano mille volte per una sola volta che si conglobano in un tutto. [...] Sto sbadigliando. Sono sazio di tentazioni. Sono esaurito per la tensione e per il [[tempo]] troppo lungo – venticinque minuti, mezz'ora – che mi sono tenuto fuori dal meccanismo, solo. (Bernard: V; pp. &nbsp;129 sg.)
*Abbiamo pranzato bene. Il pesce, le cotolette di vitella, il vino, hanno smussato il dente aguzzo dell'egotismo. L'ansia si è acquietata. Il piú vano di noi, forse è Louis, non si cura di quello che pensano gli altri. Le torture di Neville si sono acquietate. Possano gli altri prosperare – ecco ciò che penso. Susan ode il respiro di tutti i suoi bambini che dormono tranquillamente. Dormite, dormite, mormora. Rhoda ha portato a spiaggia le sue navi. Non le importa piú se siano affondate o abbiano affondato l'ancora. (Bernard: VIII; p. &nbsp;186)
*«Il fiore» disse Bernard, «il garofano rosso che era nel vaso sulla tavola del ristorante quando pranzammo insieme a Percival, è diventato un fiore esagonale; fornito di sei vite.<ref>L'originale inglese "vite" (''lives'') è un gioco di parole con "foglie" (''leaves'').</ref> (VIII; p. &nbsp;189)
*Non c'era una spada, niente con cui abbattere queste pareti, questa protezione, questo generare figli e diventare ogni giorno piú implicati e impegnati, con libri e con quadri? Meglio bruciar la propria vita come Louis, anelando alla perfezione; e abbandonarci come Rhoda, fuggendo via da noi nel deserto; o sceglierne uno su un milione e uno solo, come Neville; meglio esser come Susan e amare e odiare il calore del sole o l'erba gelata; o essere onesti come Jinny, essere un animale. Tutti avevano il loro rapimento; il loro senso di comunità con la morte; qualcosa che riusciva loro utile. Cosí visitai ciascuno dei miei [[amicizia|amici]] a turno, cercando con dita brancolanti di forzare i loro scrigni chiusi. Andai dall'uno all'altro porgendo il mio dolore – no, non il mio dolore, ma la natura incomprensibile di questa nostra vita – alla loro attenzione. C'è chi si rivolge ai preti, chi alla poesia; io ai miei amici, al mio cuore, a cercare tra le frasi e i frammenti qualcosa di intatto – io per cui non c'è bellezza sufficiente nella luna o in un albero; io per cui il contatto di una persona con l'altra è tutto, eppure non posso afferrare neppur questo, io che sono cosí imperfetto, debole, indicibilmente solo. Sedevo là. (Bernard: IX; p. &nbsp;220)
*I nostri amici, quanto di rado visitati, quanto poco conosciuti – è vero; eppure, quando incontro una persona sconosciuta, e cerco di sganciarmi, qui, a questo tavolo, ciò che io chiamo la mia vita, non è una sola vita che io possa voltarmi a guardare; non sono una sola persona; sono molte persone; non so precisamente chi io sia – Jinny, Susan, Neville, Rhoda, oppure Louis: né so come distinguere la mia vita dalla loro. (Bernard: IX; p. &nbsp;228)
 
===Citazioni sul libro===
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===Citazioni===
*La sensazione di essersi comportata scorrettamente, che era riuscita a esorcizzare cercando di indagare a fondo i difetti di Rodney, ora la colpí e quasi la sopraffece. Quanto contavano i difetti di lui in confronto al fatto che le voleva bene? Quanto le virtú di lei, in confronto al fatto che non gli voleva bene? In un lampo, la convinzione che non [[voler bene]] è il peggiore dei peccati le s'impresse nell'intimo dell'animo; e si sentí marchiata per sempre. (cap. XVIII; 1987, p. &nbsp;188)
*Possiamo solo contare su di noi, Mary, come esploratori nel deserto. Possiamo solo continuare, con pazienza a esporre la verità. (cap. XX; 1987, p. &nbsp;198)
*Stava chino su di lei, pronto a cogliere il primo indizio di assenso. Proprio in quel momento, forse in seguito alle vicissitudini che aveva attraversato il suo amore per William, ogni senso di affetto sparí, come quando la nebbia in un attimo svanisce. E scomparsa la nebbia rimase solo un mondo cadaverico e vuoto: un panorama orribile per gli occhi dei vivi. Lui vide l'espressione terrorizzata sul volto di Katharine e, senza capirne la causa, le prese la mano. Con la sensazione di calda amicizia tornò in Katharine il desiderio (un desiderio simile a quello del bambino che cerca protezione) di accettare ciò che lui aveva da offrirle e, in quel momento, pareva le offrisse l'unica cosa atta a rendere tollerabile la vita. Lasciò che le labbra di lui le premessero la guancia e gli appoggiò il capo sul braccio. Fu il momento del trionfo di William. L'unico momento in cui gli appartenne, in cui la protesse. (cap. XXIX; 1987, p. &nbsp;325)
*Tuttavia, il signor Hilbery, mentre leggeva, dubitava fortemente che l'operazione avesse un effetto superficiale. Il vivere civile quella sera era stato mandato a carte quarantotto in maniera totale e sgradevole; l'entità del danno era ancora da valutare; lui aveva perso la pazienza, disastro materiale non riscontrabile nel corso di almeno dieci anni; e in quelle occasioni aveva urgente bisogno di venire tranquillizzato e riassestato per mano dei classici. La sua casa era sottosopra; prevedeva incontri poco piacevoli nelle scale; i pasti nei prossimi giorni sarebbero stati avvelenati; la letteratura era un rimedio specifico contro simili amare prospettive? Mentre leggeva, la sua voce risuonava falsa. (cap. XXXII; 1987, p. &nbsp;375)
 
==''Una stanza tutta per sé''==
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:''One cannot think well, love well, sleep well, if one has not dined well''.
*Una donna deve avere soldi e una stanza suoi propri se vuole scrivere romanzi.
*Cos'altro posso fare per incoraggiarvi a far fronte alla vita? Ragazze, dovrei dirvi – e per favore ascoltatemi, perché comincia la perorazione – che a mio parere siete vergognosamente ignoranti. Non avete mai fatto scoperte di alcuna importanza. Non avete mai fatto tremare un impero, né condotto in battaglia un esercito. Non avete scritto i drammi di Shakespeare, e non avete mai impartito i benefici della civiltà ad una razza barbara. Come vi giustificate? È facile dire, indicando le strade, le piazze, le foreste del globo gremite di abitanti neri e bianchi e color caffè, tutti freneticamente indaffarati nell'industria, nel commercio, nell'amore: abbiamo avuto altro da fare. Senza la nostra attività nessuno avrebbe solcato questi mari, e queste terre fertili sarebbero state deserto. Abbiamo partorito e allevato e lavato e istruito, forse fino all'età di sei o sette anni, i milleseicentoventitré milioni di esseri umani che secondo le statistiche sono attualmente al mondo; e questa fatica, anche ammettendo che qualcuno ci abbia aiutate, richiede tempo. C'è del vero in quel che dite – non lo nego. Ma nello stesso tempo devo ricordarvi che fin dal 1866 esistevano in Inghilterra almeno due colleges femminili; che, a partire dal 1880, una donna sposata poteva, per legge, possedere i propri beni; e nel 1919 – cioè più di nove anni fa – le è stato concesso il voto? Devo anche ricordarvi che da ben dieci anni vi è stato aperto l'accesso a quasi tutte le professioni? Se riflettete su questi immensi privilegi e sul lungo tempo in cui sono stati goduti, e sul fatto che in questo momento devono esserci quasi duemila donne in grado di guadagnare più di cinquecento sterline l'anno, in un modo o nell'altro, ammetterete che la scusa di mancanza di opportunità, di preparazione, di incoraggiamento, di agio e di denaro non regge più. Inoltre gli economisti ci dicono che la signora Seton ha avuto troppi figli. Naturalmente dovete continuare a far figli, ma, così dicono, solo due o tre a testa, non dieci o dodici. (2011, p. &nbsp;151)
*Ahimè, una volta sull'erba, com'era piccolo, era insignificante questo mio pensiero. Ma per quanto piccolo, possedeva tuttavia quella misteriosa qualità che hanno tutti i pensieri nella sua specie: non appena immerso nella mente, immediatamente diventava molto eccitante e importante; guizzando e sommergendosi come un dardo, scintillando qua e là, creava attorno a se un turbine tale di altre idee.
*Sembrava più il ricordo del dolore che non il dolore stesso.
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