Dacia Maraini: differenze tra le versioni

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*Sono vent'anni che mi interesso delle mistiche e ci sono arrivata attraverso i loro scritti, avendo scoperto che nei conventi ci sono ancora moltissimi scritti che sono stati obliati, se non nascosti e censurati. Perché le mistiche pretendevano di comunicare direttamente con Dio senza passare attraverso la Chiesa. E questo alla Chiesa non andava giù. E poi i loro scritti erano molto sensuali e anche questo la Chiesa non accettava. Per cui sono stati a lungo nascosti, anzi è già tanto che non li abbiano distrutti tutti. Alcuni di questi scritti sono bellissimi.<ref>Citato in ''[http://www.lavocedinewyork.com/Intervista-con-Dacia-Maraini-il-coraggio-dell-idealismo/d/5204/ Intervista con Dacia Maraini: il coraggio dell'idealismo]'', ''La Voce di New York.com'', 13 marzo 2014.</ref>
*Tutto è politica, non solo quella dei partiti, ma anche l’arte del vivere insieme. Prima era una politica diretta, oggi in questa società complessa non può esserlo. Ad esempio la [[mafia]] quando ero ragazzina, negli anni ’50, in Sicilia era impronunciabile. Se un giornalista andava a chiedere cosa fosse, nessuno rispondeva. Non esisteva. A [[Palermo]] abbiamo avuto Ciancimino come sindaco, un mafioso. Negli anni la popolazione si è resa conto del problema, ha preso consapevolezza. Ecco che la politica siamo noi, è tutto quello che facciamo.<ref name=cons/>
*Un ricordo bellissimo, struggente. Fatto di amore e rabbia... Sì, rabbia. Quella per un amore tradito, violato. Un sentimento che ho provato vedendo Bagheria violentata, deturpata, da una selvaggia speculazione edilizia, prodotto dell'assoluta mancanza di un progetto architettonico, di un piano urbanistico, razionale e condiviso. Ma, alla fine, a vincere erano sempre i ricordi, e l'amore per quei luoghi. E per la sua gente. Ed oggi ne sono ancor più orgogliosa. <ref name=bagh/>
 
{{intestazione|Dall'intervista di Lidia Vitale, ''[http://www.cinisionline.it/2014/12/21/dacia-maraini-a-terrasini-tra-i-libri/7889 Dacia Maraini a Terrasini "Tra i libri"]'', ''Cinisi Online'', 21 dicembre 2014}}
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===Citazioni===
*A volte ci si sfama anche con gli occhi [...]. (pp. 15-16&nbsp;15–16)
*In quell'occasione scoprii che la cosiddetta "[[molestie sessuali|molestia sessuale]]" da parte degli adulti sui bambini era una cosa comunissima, ben conosciuta a tutte o quasi tutte le bambine. Le quali spesso tacciono per il resto della vita, impaurite dalle minacce, dalle esortazioni degli uomini che le hanno portate negli angoli bui. Sentendosene in colpa, sempre, quasi fossero state loro ad allungare le mani, a concepire pensieri proibiti, a forzare la volontà ancora incerta degli uomini anziché il contrario. Alle prese, una volta svelato il fatto, con madri incredule e portate ad addossare tutte le colpe alle figlie anziché ai mariti, agli amanti, ai cugini, ai fratelli, agli amici di famiglia.<br />Tale è la rimozione che alcune proprio se lo dimenticano, ma sul serio e ci vogliono anni di analisi per tirarlo fuori. [...]<br />Sapere che non era una esperienza solitaria e isolata, che c'era dietro un metodo, delle tecniche sempre simili per tenere in silenzio le bambine, chiuse dentro i loro segreti "sporchi" come se fossero le garanti della tentennante felicità familiare, è stato un sollievo e una fonte di conoscenza reciproca, l'inizio di un discorso comune sulla violenza antica del mondo dei padri che hanno sempre considerato proprio diritto, per sorte familiare, la proprietà e la manipolazione delle femmine di casa. (pp. 46-47&nbsp;46–47)
*Capivo che la poesia non era molto diversa da quei rompicapi di geometria che la prima volta mi lasciavano la bocca amara. Invece poi, nello scoprirne i meccanismi nascosti, ero presa da una euforia senza nome.<br />Era la divisione inaspettata dello spazio, le regole che questa divisione si dava, il suo sottrarsi e moltiplicarsi sotto gli occhi stupiti, dentro misure che combaciavano perfettamente. Era questa sorpresa formale che mi prendeva alla gola. Perché una parola può suscitare allegria, ilarità, pace, se composta con un'altra parola in un modo che ogni volta è diverso e imprevedibile nonostante il loro stare dentro le regole convenzionali del linguaggio? (pp. 63-64&nbsp;63–64)
*Ribadendo che ogni rappresentazione, in quanto tale, contiene in sé delle verità che la verità conclamata non dice, non svela. (p. &nbsp;77)
 
==''Dentro le parole''==
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===Citazioni===
*Ci sono dei periodi in cui tutto stagna e i ladri fanno le marmotte perché sentono che si sono svegliate le pantere della polizia. (p. &nbsp;135)
 
==''Voci''==
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===Citazioni===
* Mi accorgo che giro intorno al telefono cercando un pretesto per chiamare qualcuno e ascoltare una voce. Sono avida di voci, che siano leggere o pesanti, scure o chiare, le amo per la loro straordinaria capacità di farsi corpo. Mi innamoro di una voce, io prima che di una persona; forse per questo lavoro alla radio; o è il mio lavoro alla radio che mi porta a dare corpo alle voci, ascoltandole con carnale attenzione? (pag. 69)
*Allungo un poco la [[Via|strada]] per passare accanto al [[Roma|Verano]] dov'è sepolto mio [[padre]]. È da molto che non vado a trovarlo e anche oggi non ho tempo; e poi, di [[notte]], è chiuso.<br>L'ultima volta che sono stata a fargli visita era ancora [[inverno]] e le giornate erano corte. Nella penombra delle cinque si vedevano i lumini rossi accesi davanti ad ogni loculo. «Un vero spettacolo a luci rosse» mi era venuto da pensare; l'oscenità di uno spiare, al di là di una parete sottile, un corpo che va in sfacelo, non è una perversione? solo per la lontana ipotesi che un [[giorno]] le trombe del giudizio suonino a raccolta e i morti si levino dalle tombe per camminare felici verso giardini del [[paradiso]].<br>Non è meglio farsi [[cremazione|cremare]] come fanno gli indiani? una lettiga trasportata a braccia dai parenti, il morto stretto dentro le fasce candide, una pira di legni profumati, una rapida fiammata, il crepitio dei rami, il fumo che sale a volute schiumose verso il [[cielo]], in un quarto d'ora è tutto finito. Due [[Mano|mani]] pietose raccolgono le ceneri e le spargono nel Gange. (pp. 72-73&nbsp;72–73)
 
==''Storie di cani per una bambina''==
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===Citazioni===
*[Ginni] Era paziente come solo gli animali sanno esserlo. Felicemente indulgente verso coloro che noi ci ostiniamo a chiamare i padroni e che loro invece vedono come madri e padri. Sono sicura che il guinzaglio per loro è un cordone ombelicale, non un legame costrittivo e schiavistico. (pag.18)
* Per questo è una viltà senza nome abbandonare un cane per strada. È come se un genitore lasciasse in mezzo a un marciapiede un figlio piccolo. E per giunta bisogna dire che il figlio a volte "capita" senza averlo voluto, ma un cane non capita mai per caso. C'è un atto di volontà nel mettersi in casa un animale domestico che implica una responsabilità purtroppo non sentita da tutti. (pp. 18-19&nbsp;18–19)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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