Vittorio Emanuele III di Savoia: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Vittorio Emanuele III==
*È tornato in Italia Vittorio Emanuele III. Nel dicembre 2017, con un aereo di Stato, sono state riportate in patria le spoglie del re che mise il Paese nelle mani di un dittatore, lo spedì in guerre coloniali feroci, accettò l'alleanza con il nazismo, firmò leggi razziste e antisemite, lasciò portar via migliaia di cittadini italiani ebrei, abbandonò centinaia di migliaia di soldati nelle mani dei nazisti e infine scappò con ignominia. ([[Gianni Barbacetto]])
*Fece arrestare Mussolini. Il Re regnava, non governava, esattamente come il Presidente della Repubblica Italiana, ed era ligio allo Statuto Albertino. Mussolini voleva marciare su Roma e il Re, affidandogli l'incarico, lo rimise nei binari. ([[Vittorio Emanuele di Savoia]])
*Il giudizio che dobbiamo pronunciare sulla sua vita e sul suo regno non potrà essere sostanzialmente modificato da eventuali rivelazioni future. Sta scritto sulle rovine del suo trono e della sua casa, sulle piaghe ancora aperte del nostro Paese. Almeno sei volte il suo intervento, o il suo mancato intervento, decise il corso della nostra storia: agli inizi del regno per impedire ritorni reazionari, nel 1915 per la nostra entrata nella prima guerra, nel 1922 per far salire [[Benito Mussolini|Mussolini]] al potere e nel 1924-'25 per mantenerlo, nel 1940 per sanzionare la nostra partecipazione alla seconda guerra, della quale vedeva i rischi e l'impopolarità, infine nel luglio-settembre 1943 per la cacciata di Mussolini e l'armistizio. ([[Domenico Bartoli]])
*Il re era estremamente intelligente e sotto certi aspetti contraddittorio. Non si fidava di nessuno. ([[Dino Grandi]])<ref name=maria/>
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*La [[massoneria]] contava nelle proprie file Vittorio Emanuele, come uno dei suoi "venerabili" più eminenti. ([[Paolo Pavolini]])
*Quanto al fantoccio, non c'è proprio da sperare nulla ([[Anna Kuliscioff]])<ref name=maria/>
*Regnò per quarantasei anni, con lui, nel 1911, l'Italia era la settima potenza mondiale. Corresse i conti pubblici; realizzò la rete ferroviaria; fondò la Previdenza Sociale; l'Istituto Case Popolari; le Assicurazioni Nazionali. Dopo la Vittoria del '18, con cui si compì l'Unità d'Italia con Trento e Trieste, cedette quasi tutte le proprietà di Casa Savoia al Fondo per i Mutilati ed Orfani di Guerra. ([[Vittorio Emanuele di Savoia]])
*Soltanto nella più completa intimità, lontano dagli occhi estranei, dalla pettegola curiosità del pubblico, con la moglie, con i figli, Vittorio Emanuele era felice. Allora il suo imbarazzo, il disagio continuo che lo prendeva quando si trovava fra la gente, si scioglieva e gli affetti umani prendevano il posto della diffidenza e del malumore. Non aveva amici, non aveva confidenti; non si abbandonava mai. Teneva tutto dentro di sé, geloso dei suoi sentimenti e dei suoi pensieri. Ma a Villa Savoia<ref>Residenza privata nella periferia romana della famiglia reale.</ref> gli affetti potevano manifestarsi liberamente come in una qualunque residenza borghese. ([[Domenico Bartoli]])
*Vittorio Emanuele III, corto di statura, congiuntivitico cronico dall'apparenza timidissima, impacciata e paralizzata di chi porta sulle spalle un fardello troppo pesante per la volontà e l'intelligenza di un mediocre, costretto sempre a subire il corso di avvenimenti troppo grandi per lui, era posseduto, in realtà, da una vocazione tanto ossessiva quanto magistralmente dissimulata di salvaguardare ogni briciola dei suoi poteri, dei suoi possessi e dei suoi giudizi. Il topo si mutava in tigre se lo sfiorava un'ombra di timore per l'integrità delle sue prerogative soverchianti e del suo patrimonio miliardario: custoditi le une e l'altro con una passione nevrotica, ma perfettamente armonica con il cumulo di convinzioni feudali e reazionarie di una piccola dinastia montanara. ([[Paolo Pavolini]])