Henry de Montherlant: differenze tra le versioni

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:''Au-delà du réel et au-delà de l'irréel, il y a le profond. Par-delà une simple réalité d'impulsions physiques et de rapports quotidiens, par-delà l'artificialité de vertus de pure fabrication et les codes de conduite, il y a cette profondeur, seulement accessible par l'introspection et la contemplation de cela qui est. Ce paradis des profondeurs ne peut être atteint que par l'effort personnel de l'individu et la découverte n'en peut être communiquée à autrui. Le lieu est déjà de lui-même partie art de vivre, et partie intrinsèque d'un art.''<ref>Da ''Présentation du capitaine Romero'', ''‪Théâtre'', ‬Gallimard, Paris, 1968, p. 590.</ref>
*Perfino ciò che, da noi, può apparir su di un piano abbastanza basso, è ancor mille volte più alto di ciò che avviene fuori. Ciò che avviene da noi {{NDR|in un collegio cattolico}} ben presto non avverrà più da nessuna parte, e già non esiste più che in qualche luogo privilegiato. (da ''La Ville dont le Prince est un Enfant''<ref>Citato in Luigi Bàccolo, ''I fantasmi di Pisa'', ''L'Approdo letterario'', n. 41, gennaio-marzo 1968, p. 104.</ref>)
*'''Ravier''': Poso la mia mano sulla vostra anca e vi sento respirare come respirare sentissi il creato.<ref>Da ''Quelle che prendiamo tra le braccia'', traduzione di Camillo Sbarbaro, ''Sipario'', n. 63, luglio 1951, p. 47.</ref>
*Quando mi si dice che la mia opera non è adatta al mondo moderno, io non saprei altro rispondere che: «tanto meglio».<ref name=rossellini/>
*Quando si pensa alla scelta moderna della pittura che cerca sadicamente di disonorare l'essere umano, si è pronti a cadere in ginocchio davanti a questi artisti di un tempo che hanno saputo, con alcuni tratti di bulino, restituire all'eternità ciò che vi è talora di miracoloso nella composizione di un corpo o di un viso.<ref>Da ''La medaglia d'Isotta'', in ''L'infinito è dalla parte di Malatesta'', Raffaelli, Rimini, 2004, p. 132.</ref>