Vittorio Gassman: differenze tra le versioni

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*Mi ha lasciato in eredità tanti buoni insegnamenti. Soprattutto la professionalità, la serietà, l'approfondimento delle cose, la buona fede e l'onestà. ([[Paola Gassman]])
*Poi arrivò la sua depressione. Mi resi conto quanto ne fosse già segnato assistendo, qualche anno fa, a una sua interpretazione di Otello. Un Otello straordinariamente insolito, malinconico, ripiegato su se stesso, consapevole del tempo che passa. Ho sempre pensato che l'immagine forte, autorevole, positiva, sempre capeggiante che Vittorio offriva di sé, fosse un artificio edificato in nome della sua enorme insicurezza. Era come se vivesse nel timore che la terra gli mancasse sotto i piedi da un momento all'altro. Strafaceva per nascondersi. Quella depressione cupa, violenta, divorante, gli era nata dentro dal contrasto col personaggio che s'era costruito. Era il prezzo della sua verità. ([[Mario Monicelli]])
*{{NDR|Nel 1976}} Tempo fa lo giudicai severamente. Ha imparato moltissimo, ora è di una bravura mostruosa, degna dei grandi del passato. ([[Renzo Ricci]])
*Totò e Sordi sono stati i più comici, Mastroianni il più affascinante, ma Vittorio era il più completo: grande uomo di teatro, di cinema, di lettere. Era un principe, lontano dalle cialtronerie del nostro ambiente. Si godeva in sua presenza per la cultura, il divertimento, l'onestà con cui affrontava ogni argomento. ([[Paolo Villaggio]])
*{{maiuscoletto|Vittorio Gassman}}. ''Via col vanto''. ([[Marcello Marchesi]])