Francesco Alberoni: differenze tra le versioni

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*Bisogna porsi delle [[meta|mete]], bisogna combattere per raggiungerle. Bisogna avere dei sogni, bisogna battersi per realizzarli. (da ''Gli invidiosi'', Garzanti, 1991)
*[[trapianto|Donare]] i propri organi, perciò, è un gesto sacro. È trasformare la propria morte in vita per la salvezza degli altri. E, per chi ha ricevuto questo dono, è portare con sé, nel corpo e nella mente, il suo salvatore, con amore e riconoscenza.<ref name=donatra>Da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/agosto/28/Donazione_degli_organi_dedicato_tanti_co_0_0008285002.shtml Donazione degli organi, dedicato ai tanti che sono ancora incerti]'', ''Corriere della Sera'', 28 agosto 2000, p. 1.</ref>
*Il [[libro]] come antidoto alle heidegerriane tre forme di quotidianità inautentica: la chiacchiera, la curiosità, l'equivoco. {{c}}
*L'[[umiltà]], invece, non è un modo stabile di essere. L'umiltà nasce dalla drammatica e totale consapevolezza che niente ha realmente valore oggettivo. Per questo possono essere umili i grandi uomini della storia, i grandi filosofi, i grandi scienziati. [...] L'umiltà però non rende indifferenti. Anzi, lascia posto a tutto ciò che è virtuoso, purché non sia invadente, tronfio, arrogante. La persona umile può apprezzare l'abilità di un giocoliere, la gentilezza del barista che ti serve, il gioco di un bambino, il sorriso di una ragazza innamorata, la cura che l'insegnante mette nella sua lezione.<ref name=modestia>Da ''[http://www.corriere.it/editoriali/alberoni/11_maggio_09/alberoni_40d5399e-7a01-11e0-a5b9-91021abd11c5.shtml Per favore non confondete la modestia con l'umiltà]'', ''Corriere.it'', 9 maggio 2011.</ref>
*La [[felicità]] è sempre e soltanto un istante. La felicità non è una cosa che dura. Non è un tempo, è un istante o una serie di istanti. Un punto di contatto con qualche cosa di straordinario.<ref>Citato in [[Gianni Bisiach]], ''Inchiesta sulla felicità'', Rizzoli, 1987.</ref>
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*Nel [[matrimonio]] [[cristianesimo|cristiano]], per esempio, non c'è una distinzione fra innamoramento, amore, voler bene e sessualità. Il sacramento implica tutte queste cose insieme. (p. 130)
*Per il [[marxismo]] non c'è nessun possibile movimento collettivo se non di classe, e quando c'è un movimento collettivo che non sia di classe, o che non si definisca di classe, ne nega l'esistenza o l'importanza, rifiuta comunque ci considerarlo nella stessa categoria dei primi. (p. 131)
*Ciò che ci attrae è sempre il tempo divino delle origini, messo nel passato come nei miti religiosi, nel futuro come nel marxismo, o nel presente come nell'innamoramento. Questa è la tradizione culturale dell'[[occidente]]. Ma ciò che nell'occidente è il sogno ultimo, per l'[[oriente]], e in particolare per la culture [[induismo|induista]] e [[buddhismo|buddista]], è l'incubo da evitare. [...] Rinascere significa tornare nell'inferno della vita, incontrare inevitabilmente il dolore. Lo stato nascente, da questo punto di vista, è l'incubo da evitare. (pp. 144-145)
*Solo in [[Europa]] si è preteso, ad un certo punto, di affidare allo stato nascente dell'innamoramento la stabilità della coppia, della [[famiglia]] e perfino i criteri di perpetuazione della specie. (p. 147)