Henry de Montherlant: differenze tra le versioni

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*Oggi il mondo è dominato dallo [[snob|snobismo]]. Snobismo sociale, politico, intellettuale. Intendo per snobismo l'inclinazione ad assumere un'opinione contraria ai propri convincimenti, soltanto perché sembra conveniente e accettata dalla maggioranza. Snobismo è diserzione, vigliaccheria morale.<ref>Citato in Ugo Ronfani, ''Non crede nel mondo moderno'', ''Giornale di Sicilia'', 12 ottobre 1962, p. 3.</ref>
*''Oh, come l'anima mia s'accorda con l'Onnipotente! | Prosternato al suolo, mordo la Materia. | E, con somma gioia, curvo sulla fresca sabbia, ascolto | l'eco che fa l'eternità ai palpiti della terra.'' (da ''Canto di Minosse'', trad. di Sandro Paparatti, in ''Revisione'', I, n. 3, 1972, p. 174)
*Oltre il reale e oltre l'irreale, c'è il profondo. Al di là di una semplice realtà di impulsi fisici e relazioni quotidiane, oltre l'artificialità delle virtù di pura maniera e i codici di condotta, c'è questa profondità, accessibile solo mediante l'introspezione e la contemplazione di ciò che è. Questo paradiso del profondo può essere raggiunto solo dallo sforzo personale dell'individuo e la scoperta non può essere comunicata agli altri.
:''Au-delà du réel et au-delà de l'irréel, il y a le profond. Par-delà une simple réalité d'impulsions physiques et de rapports quotidiens, par-delà l'artificialité de vertus de pure fabrication et les codes de conduite, il y a cette profondeur, seulement accessible par l'introspection et la contemplation de cela qui est. Ce paradis des profondeurs ne peut être atteint que par l'effort personnel de l'individu et la découverte n'en peut être communiquée à autrui. Le lieu est déjà de lui-même partie art de vivre, et partie intrinsèque d'un art.''<ref>Da ''Présentation du capitaine Romero'', ''‪Théâtre'', ‬Gallimard, Paris, 1968, p. 590.</ref>
*Perfino ciò che, da noi, può apparir su di un piano abbastanza basso, è ancor mille volte più alto di ciò che avviene fuori. Ciò che avviene da noi {{NDR|in un collegio cattolico}} ben presto non avverrà più da nessuna parte, e già non esiste più che in qualche luogo privilegiato. (da ''La Ville dont le Prince est un Enfant''<ref>Citato in Luigi Bàccolo, ''I fantasmi di Pisa'', ''L'Approdo letterario'', n. 41, gennaio-marzo 1968, p. 104.</ref>)
*Quando mi si dice che la mia opera non è adatta al mondo moderno, io non saprei altro rispondere che: «tanto meglio».<ref name=rossellini/>
*Quando si pensa alla scelta moderna della pittura che cerca sadicamente di disonorare l'essere umano, si è pronti a cadere in ginocchio davanti a questi artisti di un tempo che hanno saputo, con alcuni tratti di bulino, restituire all'eternità ciò che vi è talora di miracoloso nella composizione di un corpo o di un viso.<ref>Da ''La medaglia d'Isotta'', in ''L'infinito è dalla parte di Malatesta'', Raffaelli, Rimini, 2004, p. 132.</ref>