Werner Karl Heisenberg: differenze tra le versioni

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:''There exists a body of exact mathematical laws, but these cannot be interpreted as expressing simple relationships between objects existing in space and time. The observable predictions of this theory can be approximately described in such terms, but not uniquely – the wave and the corpuscular pictures both possess the same approximate validity. This indeterminateness of the picture of the process is a direct result of the interdeterminateness of the concept "observation" – it is not possible to decide, other than arbitrarily, what objects are to be considered as part of the observed system and what as part of the observer's apparatus.''<ref>{{en}} Da ''The Physical Principles of Quantum Mechanics'', Courier Corporation, 2013 (1930), [https://books.google.it/books?id=T9zCAgAAQBAJ&pg=PT61 p. 61]. ISBN 0486318419</ref>
*Le [[scienza e religione|scienze]] naturali sono in un certo senso il modo con cui andiamo incontro al lato oggettivo della realtà. La [[scienza e religione|fede]] religiosa, viceversa, è l'espressione di una decisione soggettiva, con la quale stabiliamo quali debbano essere i nostri valori di riferimento nella vita. Devo ammettere che non mi trovo a mio agio con questa separazione, dubito che alla lunga delle comunità umane possano convivere con questa netta scissione tra sapere e credere.<ref>Da ''Fisica e oltre. Incontri con i protagonisti 1920-1965'', Boringhieri, 1984, pp. 92-103.</ref>
* L’idea dell’obiettiva realtà delle particelle elementari si è sorprendentemente disssoltadissolta […] nella trasparenza e chiarezza di una [[matematica]] che non rappresenta più il comportamento delle particelle, ma il nostro sapere sopra questo comportamento.<ref>Da ''Natura e fisica moderna'' p. 42; citato in Marco De Paoli, ''La simmetria nascosta'', Mimesis p. 88. ISBN 978-88-5750-731-6</ref>
*Nell'ambito della realtà le cui condizioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono quindi a una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l'accadere (all'interno delle frequenze determinate per mezzo delle connessioni) è piuttosto rimesso al gioco del caso.<ref>Da ''Ordnung der Wirklichkeit'' (''Ordinamento della realtà''), 1942; in ''Indeterminazione e realtà'', traduzione di G. Gembillo e G. Gregorio, Guida, Napoli, 1991, p. 128. ISBN 88-7835-101-6</ref>
*Non esiste assolutamente alcuna possibilità di descrivere ciò che accade tra due osservazioni consecutive. Può essere certo allettante dire che l’[[elettrone]] deve essere stato in qualche posto fra le due osservazioni e che tutto ciò deve aver descritto un certo percorso, o un’orbita, anche se può risultare impossibile sapere quale sia. Nella fisica classica questo sarebbe un argomento ragionevole. Ma nella [[Meccanica quantistica|teoria dei quanta]] costituirebbe un uso improprio di un linguaggio che [...] non può essere giustificato.<ref>Da ''Fisica e filosofia''; citato in Marco De Paoli, ''La simmetria nascosta'', Mimesis p. 43. ISBN 978-88-5750-731-6</ref>