Achille Bonito Oliva: differenze tra le versioni

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*L'obbiettività è un dato improbabile, è una fiction.<ref>Da ''Antipatia. L 'arte contemporanea'', Feltrinelli, Milano, 1987, p. 19.</ref>
*Le mie radici sono nel Vallo di Diano. Io ero il primo di nove figli, i primi sei nati a [[Caggiano]], dove abbiamo ancora il palazzo di famiglia. Caggiano si trova a 875 metri sul mare, al confine con la Lucania. È un paese tipicamente legato alla rendita agraria e all'emigrazione. L'economia è basata sulla produzione di olio, grano e noci, visto che non è possibile uno sfruttamento intensivo della terra. [...] Ho vissuto in quei posti fino ai dieci anni di età, e anche quando ci siamo trasferiti a Napoli, ho passato molte lunghe e arrovellate estati "deportato" a Caggiano. [...] Mi sentivo spaesato e avevo una terribile nostalgia del mare di Napoli e dei miei amici. Erano tre mesi di isolamento, intriso di silenzi, in questa piccola torre eburnea. Mi trovavo di fronte a un'eternità estiva.<ref>Dall'intervista di Mario Avagliano, ''"Dai favolosi '70 un rinascimento tutto salernitano"'', ''La Città'', 15 dicembre 2002; riportata in ''[http://www.storiaxxisecolo.it/avagliano/marioavagliano6d.htm Storiaxxisecolo.it]''</ref>
Fathi Hassan ==
*Questi santi {{NDR|di [[Fathi Hassan]]}} fissano il nulla, come rivolti verso l'idealità di uno spazio senza tempo e dunque senza il rumore di sguardi mondani. Essi condensano dentro i propri popoli la condizione di assoluta sofferenza di una cultura, quella africana, profonda e altamente simbolica, aperta alla fluidità di un sentimento adatto all'assoluto e non alla precarietà del quotidiano.<ref>Achille Bonito Oliva, ''"Fathi Hassan"'', Biennale di Venezia, Ed. Charta]''</ref>