Mani pulite: differenze tra le versioni

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*In quegli stessi mesi (gennaio-febbraio 1992) al capocronista Giuliano Molossi, e in sua assenza al vice Ario Gervasutti, arriva una telefonata di Bobo Craxi, capogruppo in consiglio comunale. È furioso per «insinuazioni» sui legami di Mario Chiesa con il Psi milanese, raccontati dai nostri cronisti. E minaccia: «Dopo le elezioni del 5 aprile, ci sarà un repulisti, molte teste cadranno al Giornale [...]. Prima di parlare col vostro padrone, vi ripeto che dovete smetterla di rompere i coglioni. Siete il solito giornale veterofascista, leghista, filodemocristiano». Il 29 telefona Fedele Confalonieri, braccio destro di Berlusconi: è incavolato perché in cronaca è stata pubblicata una foto di Bettino Craxi con Chiesa. Mi chiede, fuori dal suo stile sempre equilibrato: «È un sabotaggio a Berlusconi? Ma se per mantenere Il Giornale dobbiamo inimicarci Craxi, meglio rinunciare al Giornale».
*Quando, poche settimane prima che scoppiasse Mani pulite, scrissi un fondo denunciando "i camorristi di Palazzo Marino", Silvio Berlusconi mi telefonò irritatissimo, spiegandomi che ero arrivato a Milano, non a Napoli.
 
===[[Giuliano Spazzali]]===
*Il sistema di corruzione e finanziamenti illeciti della Prima Repubblica è finito con Mani pulite.
*In quegli anni era in corso una grande trasformazione sociale e politica. Declinavano la Dc, il Psi, il Pri, il Psdi, il Pli. Il Pci stava cambiando nome e natura. Era nata la Lega, poi arrivò con il suo partito Silvio Berlusconi. Non fu Mani pulite a provocare tutto ciò, Mani pulite fu al massimo l'ostetrica, l'assistente al parto.
*Mani pulite è cresciuta enormemente tutta sulle confessioni degli indagati. Non è una buona inchiesta, quella che si fonda non sulle indagini, ma sulle confessioni.
*Mani pulite era così: un'inchiesta contenitore, da cui erano via via aperti, a piacimento del [Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo, Pier Camillo Davigo] Trio Lescano, i vari processi.
*Mani pulite si è in gran parte giocata con le confessioni e i patteggiamenti, l'unico vero processo è stato il processo Cusani, con Di Pietro che esibiva mezzi ultramoderni, mai visti prima d'allora in un'aula giudiziaria, come le proiezioni di schemi dal computer. Ma poi concludeva con frasi come "Ma che c'azzecca?". E conquistava il pubblico tv.
 
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