Raymond Radiguet: differenze tra le versioni

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*La felicità è egoista. (1995, p. 22)
*Il sapore del primo [[bacio]] mi aveva deluso come un frutto che si assaggia la prima volta. Non è nella novità, ma è nell'[[abitudine]] che si provano i piaceri più grandi. Qualche minuto dopo, non solo ero abituato alla bocca di Marthe, ma non potevo neanche più farne a meno. E proprio allora lei parlava di privarmene per sempre. (1995, p. 38)
*Chi [[amore|ama]] irrita sempre chi non ama. (1995, p. 40)
*Crediamo di essere i primi a provare certi turbamenti, non sapendo che l'[[amore]] è come la [[poesia]], e che tutti gli amanti, anche i più mediocri, pensano d'innovare. (p. 48)
*Considerare la morte con salma conta solo se la si considera in solitudine. La morte in due non è più la morte, anche per gli increduli. Ciò che affligge non è lasciare la vita, bensì lasciare la persona che le dà un senso. Quando un amore è la nostra vita, che differenza c'è tra vivere insieme e morire insieme? (p. 49)
*Ciò che indebolisce i nostri [[scuola|sistemi educativi]] è che si rivolgono ai mediocri, a causa del loro numero. (p. 68)
*L'uomo molto giovane è un animale ribelle al dolore. (p. 110)
*I veri [[premonizione|presentimenti]] si formano a profondità che la nostra mente non visita. (p. 112)
*Un uomo [[Ordine e disordine|disordinato]] che sta per morire e non lo sospetta, mette improvvisamente [[Ordine e disordine|ordine]] attorno a sé. La sua vita cambia. Archivia documenti. Si alza presto, si corica di buon'ora. Rinuncia ai suoi vizi. Quelli che gli vivono accanto si rallegrano. Così, la sua morte brutale sembra tanto più ingiusta. "Stava per vivere felice". (p. 112)
*Il [[fulmine]] che si abbatte su un uomo è così rapido che egli non soffre. Ma, per colui che lo accompagna, è un triste spettacolo. (p. 112)
*Si è sempre avidi di sorprendere ciò che riguarda gli esseri che si amano. (p. 113)
*Probabilmente siamo tutti dei [[Narcisismo|Narcisi]], che amano e detestano la propria immagine, ma provano indifferenza per tutte le altre. È questo istinto di somiglianza che ci guida nella vita, gridandoci «Alt!» davanti a un paesaggio, a una donna, a una poesia. Possiamo ammirarne altri, ma senza rimanere così colpiti. L'istinto di somiglianza è la sola linea di condotta che non sia artificiosa. (p. 106 ed. BUR)
*Non è per vizio che desideravo Svèa, ma per golosità. Mi sarebbero bastate le sue guance, in mancanza delle labbra. (p. 116 ed. BUR)
 
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==Altri progetti==
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===Opere===
{{Pedia|Il diavolo in corpo (romanzo)|''Il diavolo in corpo''|(1923)}}
{{Pedia|Il ballo del conte d'Orgel||(1924)}}
 
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