Raniero Cantalamessa: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Raniero Cantalamessa==
*Dall'inchiesta su
*Dio non strappa mai alle creature dei consensi, nascondendo loro le conseguenze, ciò cui andranno incontro.
*Il problema delle persone, soprattutto nell'[[amore]], è che si vuole possedere l'altro. E quando, anziché il dono, c'è il desiderio di [[possesso]], si inquina tutto. Molti matrimoni falliscono per questo. Perché, quando tu vuoi possedere, riduci automaticamente l'altro a un oggetto. Non è più una persona, un interlocutore, ma diventa un possesso. È il contrario dell'amore. L'amore è spento, a quel punto.
*La [[fede]] è contagiosa. Come non si contrae contagio, sentendo solo parlare di un virus o studiandolo, ma venendone a contatto, così è con la fede.
*La [[misericordia]] è per ogni tipo di comunità quello che è l'olio per il motore. Se uno si mette in viaggio su un'auto che non ha neppure una goccia d'olio nel motore, dopo pochi minuti vedrà andare tutto in fiamme.
*Maria è l'unica ad aver creduto "in situazione di contemporaneità", cioè mentre la cosa accadeva, prima di ogni conferma e di ogni convalida da parte degli eventi e della storia.
*Noi uomini possiamo dividere la [[Chiesa (comunità)|Chiesa]] nel suo elemento umano e visibile, ma non la sua unità profonda che si identifica con lo Spirito Santo.
*Se il proposito non è messo in atto, Gesù è concepito, ma non è partorito.
{{intestazione|''Credere in Dio "Padre" dopo Freud'', ''L'Osservatore Romano'', 28 marzo 1999}}
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*Il [[regno di Dio]] è anche il regno dell'uomo, perché è la condizione che permette all'uomo di realizzare i suoi desideri più profondi, di amore, di felicità, di eternità, di libertà. Soprattutto di [[amore]], perché [[Dio]] è amore e il regno di Dio è il regno dell'amore.
{{intestazione|Dal programma televisivo
*A proposito di [[Gesù]], c'è un salto da fare che non riguarda solo i non-credenti, ma anche i credenti. Per i non-credenti il salto è passare da «Gesù solo uomo» a «Gesù anche Dio». Per i credenti il salto è passare da «Gesù personaggio» a «Gesù persona». Per «Gesù personaggio» io intendo un Gesù che rimane sostanzialmente nel passato, del quale si può parlare a piacimento ma al quale, o con il quale, nessuno si sogna di parlare. Se uno parla a Giulio Cesare o a Napoleone lo mandano naturalmente in manicomio, invece Gesù persona è un Gesù vivo, è Gesù che ha detto «io sono con voi tutti i giorni», è Gesù risorto, con il quale si può parlare e al quale si può parlare. La maggioranza dei [[cristiani]], ahimè, non è mai passata dal Gesù personaggio — cioè un insieme di dottrine, di dogmi — a Gesù persona viva; non è passata mai da «Gesù Egli» a «Gesù Tu». Per questo la [[fede]] di molti cristiani è come il sole invernale, che illumina ma non riscalda. Permettetemi, carissimi amici, in quest'ultimo incontro (o almeno, l'ultimo della serie), di confidarvi quello che ha riempito e riempie la mia vita di serenità, di pace e di gioia. Ed è precisamente un rapporto personale, da amico, continuo, così semplice e familiare con Gesù.
*Voi, carissimi amici non-credenti, avete ragione su tanti punti, molti di più di quelli che noi uomini di Chiesa forse di solito ammettiamo. Però avete torto sulla cosa fondamentale, perché Dio esiste e Gesù è veramente quello che ha detto di essere, cioè «la via, la verità e la vita».
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