Raniero Cantalamessa: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Su [[Giovanni Paolo II]]}} Alle volte mi lasciava sbigottito la sua umiltà. Diceva: «oggi ci ha spiegato tante cose», oppure: «pubblichi presto quello che ci ha detto oggi». Ma un aneddoto io lo ricordo sempre e lo devo raccontare: la prima volta che ho predicato in San Pietro, appena ho cominciato a parlare mi sono reso conto che dovevo parlare lentamente perché c'era un'eco nella basilica, però parlando lentamente durai dieci minuti più del previsto e il prefetto della Casa Pontificia — che era un vescovo, a quel tempo — era un po' nervoso, ogni tanto guardava l'orologio, perché dopo, come si sa, il Papa deve presiedere la Via Crucis al Colosseo. Io non lo vedevo perché era di fianco, però il giorno dopo questo vescovo — lo hanno detto alcune suore — dopo la liturgia il Papa lo chiamò e sorridendo gli disse: «Quando un uomo ci parla in nome di Dio, non bisogna guardare l'orologio»
*{{NDR|Alla domanda: come prepari le prediche?}} La preparazione per la predica è una cosa un po' difficile da definire, perché c'è di mezzo un lavoro intellettuale ma c'è anche tanta ispirazione dall'alto: si ''riceve'' e magari alle volte in un baleno si ha un'idea, un seme, e poi da lì viene tutto il resto. È così che avviene l'ispirazione [[profeta|profetica]]. Io me la immagino così: è una goccia di fuoco che ti cade nella mente e che di colpo ti dà l'autorità di Dio. Non che io sia un profeta, ma quando si annuncia la Parola di Dio c'è, in un modo o in un altro, sempre un elemento di profezia: si parla, anzi, si ''tace'' e si lascia parlare Dio, perché il vero profeta — diceva uno scrittore ebreo — quando parla tace, perché in quel momento non è lui che parla.
*{{NDR|Sul passare del tempo}} Non c'è nostalgia, perché con il Signore si va sempre avanti. E poi c'è un'[[età]] crescente, cronologica, ma c'è anche un'età decrescente, spirituale, per cui si può [[ringiovanimento|ringiovanire]] invecchiando; anzi, secondo i Padri della Chiesa, la Pasqua cristiana dovrebbe servire proprio a ringiovanire, a far passare dalla vecchiaia alla gioventù, e io credo veramente di sperimentare che, con [[Gesù]], si vive sempre una nuova giovinezza.
 
{{intestazione|Dal programma televisivo ''Le ragioni della speranza'', Rai Uno, 31 ottobre 2010}}
*I [[santi]] sono gli unici uomini veramente e pienamente realizzati.
*Il [[regno di Dio]] è anche il regno dell'uomo, perché è la condizione che permette all'uomo di realizzare i suoi desideri più profondi, di amore, di felicità, di eternità, di libertà. Soprattutto di [[amore]], perché [[Dio]] è amore e il regno di Dio è il regno dell'amore.
 
{{intestazione|Dal programma televisivo '''Le ragioni della speranza'', Rai Uno, 21 novembre 2010 (ultima puntata)}}
*A proposito di [[Gesù]], c'è un salto da fare che non riguarda solo i non-credenti, ma anche i credenti. Per i non-credenti il salto è passare da «Gesù solo uomo» a «Gesù anche Dio». Per i credenti il salto è passare da «Gesù personaggio» a «Gesù persona». Per «Gesù personaggio» io intendo un Gesù che rimane sostanzialmente nel passato, del quale si può parlare a piacimento ma al quale, o con il quale, nessuno si sogna di parlare. Se uno parla a Giulio Cesare o a Napoleone lo mandano naturalmente in manicomio, invece Gesù persona è un Gesù vivo, è Gesù che ha detto «io sono con voi tutti i giorni», è Gesù risorto, con il quale si può parlare e al quale si può parlare. La maggioranza dei [[cristiani]], ahimè, non è mai passata dal Gesù personaggio — cioè un insieme di dottrine, di dogmi — a Gesù persona viva; non è passata mai da «Gesù Egli» a «Gesù Tu». Per questo la [[fede]] di molti cristiani è come il sole invernale, che illumina ma non riscalda. Permettetemi, carissimi amici, in quest'ultimo incontro (o almeno, l'ultimo della serie), di confidarvi quello che ha riempito e riempie la mia vita di serenità, di pace e di gioia. Ed è precisamente un rapporto personale, da amico, continuo, così semplice e familiare con Gesù.
*Voi, carissimi amici non-credenti, avete ragione su tanti punti, molti di più di quelli che noi uomini di Chiesa forse di solito ammettiamo. Però avete torto sulla cosa fondamentale, perché Dio esiste e Gesù è veramente quello che ha detto di essere, cioè «la via, la verità e la vita».
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*Riflettere sul mistero della [[Trinità]] è come andare alla scoperta delle nostre radici più profonde, perché noi veniamo dalla Trinità e siamo in cammino verso di essa [...] Se [[Dio]] è amore (e questo è ciò che afferma il cristianesimo) allora non può essere un Dio solitario, perché l'amore non esiste se non tra due o più persone. Se Dio è amore, ci deve essere, in lui, uno che ama, uno che è amato e l'amore che li unisce. I cristiani sono anch'essi monoteisti; credono in un Dio ''unico'', anche se non ''solitario''. L'unità di Dio, secondo la nostra fede, somiglia più all'unità della famiglia che a quella dell'individuo.
*Veramente, [[Amor di Dio|amare Dio]], più che un comandamento, è un privilegio, una concessione. Se un giorno lo scoprissimo, non cesseremmo di ringraziare Dio per il fatto che ci comanda di amarlo e non vorremmo far altro che coltivare questo amore. Esso è l'unico amore che non delude mai, che è in grado di soddisfare appieno il bisogno infinito d'amore che c'è nel cuore umano. L'esperienza mi ha convinto che la causa più universale di sofferenza nel mondo non è la malattia, o altre cose del genere, ma la mancanza di amore [...] Imparare ad amare Dio — e, con lui, il prossimo — significa aver trovato finalmente il luogo del proprio riposo, la fonte stessa della [[felicità]].
 
{{NDR|Raniero Cantalamessa, ''Gettate le reti. Riflessioni sui vangeli'', Piemme, Casale Monferrato, 2001}}
 
==''La vita nella Signoria di Cristo''==
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*I [[mistica|mistici]] sono per il popolo cristiano come gli esploratori che entrarono per primi, di nascosto, nella Terra promessa e poi tornarono indietro a riferire ciò che avevano visto per incitarli ad attraversare il Giordano.
*Si scrivono oggigiorno libri interminabili per rispondere alla domanda ''esiste Dio?'' e talvolta si giunge alla fine di tali libri senza che sia stato tolto ancora il punto interrogativo. Ma poi uno apre un libro di questi uomini o di queste donne {{NDR|i [[mistica|mistici]]}} e dopo poche pagine scopre che non solo Dio esiste, ma che è davvero ''un fuoco divorante''.
 
{{NDR|Raniero Cantalamessa, ''La vita nella Signoria di Cristo'', Ancora, Milano, 1986}}
 
==Note==
<references/>
 
==Bibliografia==
{{NDR|*Raniero Cantalamessa, ''Gettate le reti. Riflessioni sui vangeli'', Piemme, Casale Monferrato, 2001}}.
{{NDR|*Raniero Cantalamessa, ''La vita nella Signoria di Cristo'', Ancora, Milano, 1986}}.
 
==Altri progetti==