Josef Radetzky: differenze tra le versioni

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Rapporto del 21 marzo
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==Citazioni di Josef Radetzky==
*''Ore 2 della notte dal 18 al 19 marzo 1848''<br>[...] A [[Milano]] è stato dichiarato lo stato d'assedio. Il consigliere governativo, conte Pachta, che era stato completamente depredato e solo con grande stento aveva salvato la vita, è arrivato sotto scorta al castello, verso sera. Gli ho affidato, provvisoriamente, la direzione degli eventuali affari governativi.<br>Non posso ancora dichiarare le mie perdite in morti e feriti, ma certo non possono essere state insignificanti.<br>Per il momento la situazione è tranquilla, ma certo è possibile che col far del giorno la battaglia ricominci.<br>Sono deciso a rimanere padrone di Milano ad ogni costo. Se la lotta non viene abbandonata, farò bombardare la città.<ref name="Rapporto_Radetzky">Rapporto di RadetzkRadetzky a Ficquelmont del 19, 21 e 22 marzo 1848, in ''Archiv für österreichische Geschichte'', Vienna 1906, vol. XCV, pp. 150-58; citato in [[Denis Mack Smith]], ''Il Risorgimento italiano. {{small|Storia e testi}}'', Gius. Laterza & Figli, 1968; edizione Club del Libro, 1981, pp. 259-264.</ref>
*''Ore 2 della notte dal 18 al 19 marzo 1848''<br>
 
[...] A [[Milano]] è stato dichiarato lo stato d'assedio. Il consigliere governativo, conte Pachta, che era stato completamente depredato e solo con grande stento aveva salvato la vita, è arrivato sotto scorta al castello, verso sera. Gli ho affidato, provvisoriamente, la direzione degli eventuali affari governativi.<br>Non posso ancora dichiarare le mie perdite in morti e feriti, ma certo non possono essere state insignificanti.<br>Per il momento la situazione è tranquilla, ma certo è possibile che col far del giorno la battaglia ricominci.<br>Sono deciso a rimanere padrone di Milano ad ogni costo. Se la lotta non viene abbandonata, farò bombardare la città.<ref>Rapporto di Radetzk a Ficquelmont del 19, 21 e 22 marzo 1848, in ''Archiv für österreichische Geschichte'', Vienna 1906, vol. XCV, pp. 150-58; citato in [[Denis Mack Smith]], ''Il Risorgimento italiano. {{small|Storia e testi}}'', Gius. Laterza & Figli, 1968; edizione Club del Libro, 1981, pp. 259-264.</ref>
*''21 marzo, ore 10 del mattino''<br>[...] Ieri la battaglia è continuata con grande furia; ci debbono essere stati molti caduti da entrambe le parti; non posso dichiarare le mie perdite, perché mi mancano ancora i dati completi. La città di Milano è stata sconvolta fin dalle fondamenta, tanto che è difficile farsene un'idea. Non cento, ma mille barricate bloccano le strade, e il partito, nell'esecuzione delle sue misure, dispiega un'avvedutezza e un'audacia che indicano con assoluta evidenza che alla testa ci sono capi militari fatti venire dall'estero. Il carattere del popolo di Milano mi sembra trasformato come per un colpo di bacchetta magica: il fanatismo ha preso persone di ogni età, di ogni rango, uomini e donne.<ref name="Rapporto_Radetzky"/>
 
==Note==