Melchiorre Gioia: differenze tra le versioni

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citato in D.M. Smith
Italia: Repubblica una e indivisibile
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*I lumi della riflessione e quelli della storia s'uniscono a dimostrarci che l'[[Italia]] andrebbe incontro alla propria rovina, se si dividesse in piccole Repubbliche isolate e indipendenti. Mentre queste spargerebbero il loro sangue per disputarsi l'onore di dominare, i loro esteri nemici terrebbero sopra d'esse fisso lo sguardo, e seguendo i progressi delle fazioni, l'accrescimento degli odî nazionali, spierebbero con attenzione e coglierebbero con celerità il momento favorevole alle loro mire.<ref>Da Melchiorre Gioia, ''Quale dei governi liberi meglio convenga all'Italia'', a cura di C. Sforza, Roma 1944, pp. 68-72, 76; citato in [[Denis Mack Smith]], ''Il Risorgimento italiano. {{small|Storia e testi}}'', Gius. Laterza & Figli, 1968; edizione Club del Libro, 1981, p. 11.</ref>
 
*Rispondo {{NDR|alle tesi dei federalisti}} che le nostre storie dimostrano che l'Italia è quasi sempre stata il patrimonio degli stranieri, i quali col pretesto di proteggerci, hanno sempre violato i nostri diritti e, dandoci dei nomi, dei colori, degli emblemi si sono impadroniti delle nostre sostanze; che la Francia, l'Alemagna, la Spagna hanno a vicenda sopra di noi dominato; che il nostro suolo è stato per tanti secoli il teatro sui cui sono venute a discutere le loro pretensioni le estere nazioni; che l'Italia essendo facilmente accessibile quasi da tutte le parti ai nemici esteri, conviene darle quel governo che può opporre la massima resistenza all'invasione; ora questo è assolutamente la Repubblica una indivisibile: ''vis unita fortior''.
 
*Una bella [[immaginazione]], un'immaginazione ridente sa creare delle rose<ref>«cose» in alcune edizioni.</ref> anche in mezzo ai deserti. S'ella è in parte dono della natura, si può accrescerla coll'abitudine e migliorarla coll'arte. (da ''Nuovo Galateo‎'')