Giuseppe D'Avanzo: differenze tra le versioni

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*Quale che sia la natura del ricatto e il volto dei ricattatori, sia l'affare frutto di casualità o di black propaganda, le difficoltà e i doveri pubblici di [[Piero Marrazzo]] non mutano. È vero, non ha deciso di mettere in piazza la sua vita privata come ha fatto Berlusconi in maggio, ma – anche se strattonato e forse incastrato – le sue debolezze sono ora lì, nude, sotto gli occhi di tutti e il governatore ha l'obbligo di affrontarle, in pubblico e a viso aperto. Anche per lui, come per il capo del governo, deve valere un codice di trasparenza, l'impegno a dichiararsi, un'assunzione di responsabilità che è piena soltanto se si è in grado di raccontare la verità, anche sulle abitudini private. Se è in grado di farlo, il governatore può rimanere al suo posto. Se non può assumersi la responsabilità della verità, farebbe meglio a dimettersi, e presto.<ref name=verita>Da ''[http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/cronaca/marrazzo-spiato/marrazzo-davanzo/marrazzo-davanzo.html Il dovere della verità]'', ''Repubblica.it'', 24 ottobre 2009.</ref>
*Quanto è affidabile oggi il governatore? Si può avere fiducia in lui? [[Piero Marrazzo|Marrazzo]] si protegge da ogni interrogativo agitando le ragioni della privacy. Come se questa formula magica – la mia privacy – potesse evitargli quella che, altrove, chiamano "valutazione di vulnerabilità": quanto le sue decisioni possono essere libere dalle pressioni o dai ricatti ai quali lo espone la sua scapestrata vita privata? Nel pasticcio in cui si è cacciato, il governatore ha solo una strada davanti a sé. Obbligata ed esclusiva: assumersi la responsabilità della verità. Non c'è e non può essercene un'altra, meno che mai il farfuglio di mezze verità e menzogne intere che ieri Marrazzo ha sfoggiato.<ref name=verita/>
 
==Note==
<references />
 
==Altri progetti==