Sandro Magister: differenze tra le versioni

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*Ebbene, la scienza non ha finora potuto dimostrare che il principio vitale dell'organismo umano risieda in alcun organo del corpo. Il sistema integratore del corpo, considerato come un "tutto", non è infatti localizzabile in un singolo organo, sia pure importante, come il cuore o l'encefalo. Le attività cerebrali e cardiache presuppongono la vita, ma non è propriamente in esse la causa della vita. Non bisogna confondere le attività con il loro principio. La [[vita]] è qualcosa di inafferrabile che trascende i singoli organi materiali, dell'essere animato, e che non può essere misurata materialmente, e tanto meno creata: è un mistero della natura, su cui è giusto che la scienza indaghi, ma di cui la scienza non è padrona. Quando la scienza pretende di creare o manipolare la vita, si fa essa stessa filosofia e religione, scivolando nello "scientismo".<ref name=trapi>Da ''[http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/09/08/morte-cerebrale-interviene-roberto-de-mattei/ Morte cerebrale. Interviene Roberto Di Mattei]'', ''Espresso.it'', 8 settembre 2008.</ref>
*[[Papa Giovanni Paolo II|Karol Wojtyla]] irrompe in questi anni '80 con il passo grave del più celebre papa della storia. Celebre, non celebrato. [...] Dopo quindici mesi di pontificato, papa Karol Wojtila non è più uno sconosciuto: eppure, più il mondo lo conosce, meno il mondo lo ama.<ref>Da ''Sua Santità l'invadente'', ''L'Espresso'', 13 gennaio 1980.</ref>
*Il vero problema è che il prezzo da pagare per salvare queste vite è quello tragico di sopprimerne altre. Si vuole sostituire il principio utilitaristico secondo cui si può fare il male per ottenere un bene, alla massima occidentale e cristiana secondo cui non è lecito fare il male, neppure per ottenere un bene superiore. Se un tempo i "segni" tradizionali della morte dovevano accertare che una persona viva non fosse considerata morta, oggi il nuovo criterio harvardiano pretende di trattare il vivente come un cadavere per poterlo [[trapianto|espiantare]].<ref name=trapi/>
*La verità è che la definizione della [[morte cerebrale]] fu proposta dalla Harvard Medical School, nell'estate del 1968, pochi mesi dopo il primo [[trapianto]] di cuore operato da Christian Barnard (dicembre 1967), per giustificare eticamente i trapianti di cuore, che prevedevano che il cuore dell'espiantato battesse ancora, ovvero che, secondo i canoni della medicina tradizionale, egli fosse ancora vivo. L'espianto, in questo caso equivaleva ad un omicidio, sia pure compiuto "a fin di bene". La scienza poneva la morale di fronte a un drammatico quesito: è lecito sopprimere un malato, sia pure condannato a morte, o irreversibilmente leso, per salvare un'altra vita umana, di "qualità" superiore?<ref name=trapi/>