Italo Calvino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m sistemo
Riga 63:
 
==''Il barone rampante''==
{{NDRInt|Prefazione,Dalla prefazione firmata con lo pseudonimo di Tonio Cavilla, a un'edizione del 1965 per le scuole medie; presente|Presente in Italo Calvino, ''Il barone rampante'', Mondadori, Milano, 2002, pp. V-XI. ISBN 978-88-04-37085-7}}
===Prefazione===
*Il vero modo d'accostarci a questo libro è quindi quello di considerarlo una specie di ''[[Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie|Alice nel paese delle meraviglie]]'' o di ''[[J. M. Barrie#Peter Pan|Peter Pan]]'' o di ''[[Le avventure del barone di Münchhausen|Barone di Münchhausen]]'', cioè di riconoscerne la filiazione da quei classici dell'umorismo poetico e fantastico, da quei libri scritti per gioco, che sono tradizionalmente destinati allo scaffale dei ragazzi. (p. VI)
*La prima lezione che potremmo trarre dal libro è che la [[disobbedienza]] acquista un senso solo quando diventa una disciplina morale più rigorosa e ardua di quella a cui si ribella. (p. X)
 
{{NDR|Prefazione, firmata con lo pseudonimo di Tonio Cavilla, a un'edizione del 1965 per le scuole medie; presente in Italo Calvino, ''Il barone rampante'', Mondadori, Milano, 2002, pp. V-XI. ISBN 978-88-04-37085-7}}
 
===[[Incipit]]===
Line 103 ⟶ 101:
Ombrosa non c'è più. Guardando il cielo sgombro, mi domando se davvero è esistita. Quel frastaglio di rami e foglie, biforcazioni, lobi, spiumii, minuto e senza fine, e il cielo solo a sprazzi irregolari e ritagli, forse c'era solo perché ci passasse mio fratello col suo leggero passo di codibugnolo, era un ricamo fatto sul nulla che assomiglia a questo filo d'inchiostro, come l'ho lasciato correre per pagine e pagine, zeppo di cancellature, di rimandi, di sgorbi nervosi, di macchie, di lacune, che a momenti si sgrana in grossi acini chiari, a momenti si infittisce in segni minuscoli come semi puntiformi, ora si ritorce su se stesso, ora si biforca, ora collega grumi di frasi con contorni di foglie o di nuvole, e poi s'intoppa, e poi ripiglia a attorcigliarsi, e corre e corre e si sdipana e avvolge un ultimo grappolo insensato di parole idee sogni ed è finito. (p. 246)
 
===Citazioni sulsu romanzo''Il barone rampante''===
*Come figura letteraria aveva un grande equilibrio e si apparentava agli scrittori di sinistra. Il libro suo più bello, ''Il barone rampante'', è però un libro di destra perché esalta gli istinti, la natura vista in chiave antropologica. ([[Geno Pampaloni]])
*Ma se ''Il barone'' non è un ''Entwicklungsroman'' {{NDR|"romanzo di evoluzione"}}, è dubbio anche che si tratti puramente e semplicemente di un romanzo, poiché non c'è un nodo fondamentale, un avvenimento o una serie di avvenimenti decisivi che mettano alla prova il carattere dei personaggi. ([[Cesare Cases]])
Line 141 ⟶ 139:
Dal raccontare al passato, e dal presente che mi prendeva la mano nei tratti concitati, ecco, o futuro, sono salita in sella al tuo cavallo. Quali nuovi stendardi mi levi incontro dai pennoni delle torri di città non ancora fondate? quali fumi di devastazioni dai castelli e dai giardini che amavo? quali impreviste età dell'oro prepari, tu malpadroneggiato, tu foriero di tesori pagati a caro prezzo, tu mio regno da conquistare, futuro...
 
===Citazioni sulsu romanzo''Il cavaliere inesistente''===
*{{NDR|Agilulfo è}} il simbolo dell'uomo "robotizzato", che compie gesti burocratici con incoscienza quasi assoluta. (Giuseppe Bonura, da ''Invito alla lettura di Calvino'', Mursia, 1972)
 
Line 280 ⟶ 278:
 
==''Il sentiero dei nidi di ragno''==
{{NDRInt|Dalla prefazione all'edizione del 1964, inserita|Inserita in tutte le successive edizioni; pp. V-XV dell'edizione del 1993}}
===Prefazione===
*Questo romanzo è il primo che ho scritto; quasi posso dire la prima cosa che ho scritto, se si eccettuano pochi racconti. Che impressione mi fa, a riprenderlo in mano adesso? Più che come un'opera mia lo leggo come un libro nato anonimamente dal clima generale d'un'epoca, da una tensione morale, da un gusto letterario che era quello in cui la nostra generazione si riconosceva, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
*Personaggi, paesaggi, spari, didascalie politiche, voci gergali, parolacce, lirismi, armi ed amplessi non erano che colori della tavolozza, note del pentagramma, sapevamo fin troppo bene che quel che contava era la musica e non il libretto.
Line 292 ⟶ 290:
*Il primo libro sarebbe meglio non averlo mai scritto. Finché il primo libro non è scritto, si possiede quella libertà di cominciare che si può usare una sola volta nella vita, il primo libro già ti definisce mentre tu in realtà sei ancora lontano dall'esser definito; e questa definizione poi dovrai portartela dietro per la vita, cercando di darne conferma o approfondimento o correzione o smentita, ma mai più riuscendo a prescinderne.
*L'[[esperienza]] [...] è la memoria più la ferita che ti ha lasciato, più il cambiamento che ha portato in te e che ti ha fatto diverso.
 
{{NDR|prefazione all'edizione del 1964, inserita in tutte le successive edizioni; pp. V-XV dell'edizione del 1993}}
 
===[[Incipit]]===
Line 308 ⟶ 304:
*È triste essere come lui, un [[bambino]] nel mondo dei grandi, sempre un bambino, trattato dai grandi come qualcosa di divertente e di noioso; e non poter usare quelle loro cose misteriose ed eccitanti, armi e donne, non poter mai far parte dei loro giochi. Ma Pin un giorno diventerà grande, e potrà essere cattivo con tutti, vendicarsi di tutti quelli che non sono stati buoni con lui: Pin vorrebbe essere grande già adesso, o meglio, non grande, ma ammirato o temuto pur restando com'è, essere bambino e insieme capo dei grandi, per qualche impresa meravigliosa. Ecco, Pin ora andrà via, lontano da questi posti ventosi e sconosciuti, nel suo regno, il fossato, nel suo posto magico dove fanno il nido i ragni.
 
===Citazioni su '''CitazioniIl sulsentiero romanzodei nidi di ragno''' ===
* Già: perché esiste anche un ''Sentiero dei nidi di ragno'', giovane e paffuto romanzo dato alla luce dopo quindici giorni di indefesso travaglio e una più lunga gravidanza cerebrale. [...] Pesa centocinquanta pagine e da grande ha deciso che farà il premio Mondadori, o il premio Viareggio o il premio Vendemmia. La puerpera — io — sta bene e allatta.<ref name=":0">Da una lettera datata 23 dicembre 1946 a [[Silvio Micheli]],; citato in Paolo Di Stefano, ''I «Nidi di ragno» erano un bebè Così Calvino festeggiò il «parto»'', ''Corriere della Sera'', 11 marzo 2018, p. 35.</ref> (Italo Calvino)
* {{NDR|Il libro}} è ancora d’ambiente partigiano: ma visto da un punto di vista nuovo, al massimo antiretorico, anzi politicamente piuttosto scabroso. Si svolge in massima parte in un distaccamento cui vengono assegnati gli elementi indesiderabili: è il fenomeno della resistenza studiato nel sottoproletariato, nel proletariato senza coscienza di classe, dove non esistono ancora ragioni patriottiche o sociali, ma solo una confusa spinta e un riscatto umano.<ref name=":0" /> (Italo Calvino)
 
==''Ti con zero''==
Line 385 ⟶ 381:
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
===Opere===
{{Pedia|Il sentiero dei nidi di ragno|''Il sentiero dei nidi di ragno''|(1947)}}