Italo Calvino: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 141:
Dal raccontare al passato, e dal presente che mi prendeva la mano nei tratti concitati, ecco, o futuro, sono salita in sella al tuo cavallo. Quali nuovi stendardi mi levi incontro dai pennoni delle torri di città non ancora fondate? quali fumi di devastazioni dai castelli e dai giardini che amavo? quali impreviste età dell'oro prepari, tu malpadroneggiato, tu foriero di tesori pagati a caro prezzo, tu mio regno da conquistare, futuro...
 
===Citazioni sull'operasul romanzo===
*{{NDR|Agilulfo è}} il simbolo dell'uomo "robotizzato", che compie gesti burocratici con incoscienza quasi assoluta. (Giuseppe Bonura, da ''Invito alla lettura di Calvino'', Mursia, 1972)
 
Riga 308:
*È triste essere come lui, un [[bambino]] nel mondo dei grandi, sempre un bambino, trattato dai grandi come qualcosa di divertente e di noioso; e non poter usare quelle loro cose misteriose ed eccitanti, armi e donne, non poter mai far parte dei loro giochi. Ma Pin un giorno diventerà grande, e potrà essere cattivo con tutti, vendicarsi di tutti quelli che non sono stati buoni con lui: Pin vorrebbe essere grande già adesso, o meglio, non grande, ma ammirato o temuto pur restando com'è, essere bambino e insieme capo dei grandi, per qualche impresa meravigliosa. Ecco, Pin ora andrà via, lontano da questi posti ventosi e sconosciuti, nel suo regno, il fossato, nel suo posto magico dove fanno il nido i ragni.
 
=== '''Citazioni sull'operasul romanzo''' ===
* Già: perché esiste anche un ''Sentiero dei nidi di ragno'', giovane e paffuto romanzo dato alla luce dopo quindici giorni di indefesso travaglio e una più lunga gravidanza cerebrale. [...] Pesa centocinquanta pagine e da grande ha deciso che farà il premio Mondadori, o il premio Viareggio o il premio Vendemmia. La puerpera — io — sta bene e allatta.<ref>Da una lettera datata 23 dicembre 1946 a [[Silvio Micheli]], citato in Paolo Di Stefano, ''I «Nidi di ragno» erano un bebè Così Calvino festeggiò il «parto»'', ''Corriere della Sera'', 11 marzo 2018, p. 35.</ref>