Irshad Manji: differenze tra le versioni
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*Chi fu creato per primo: Adamo o Eva? Su questo punto il Corano tace completamente. Dio soffiò la vita in «una persona», dopodiché le diede compagnia. Chi dei due fosse l'uomo e chi la donna sembra essere un particolare irrilevante.<br>Nulla viene detto della costola di Adamo da cui, stando alla Bibbia, ebbe origine Eva. Né peraltro il Corano suggerisce che Eva lo abbia tentato con il frutto proibito. In buona sostanza: non sussiste alcun riscontro alla teorica superiorità maschile. Tutt'altro. Il Corano ammonisce semmai i musulmani e li invita a ricordare che essi non sono Dio, e che uomini e donne devono equanimemente riconoscere che gli uni i diritti degli altri. (pp. 41-42)
*D'accordo, d'accordo, la guerra civile nigeriana ha più a che fare con la politica che con la religione. Sta di fatto, però, che politiche così rozze e primitive non avrebbero riscosso tanto successo senza un po' di sostegno da parte del Corano. (p. 46)
*Il criterio che informa la struttura del Corano sembra essere quello della lunghezza
*Da commerciante analfabeta qual era, il profeta Maometto si avvaleva di scribi per prendere nota della parola del Signore, e sovente lui stesso stentava a decifrare ciò che udiva. Pare che proprio in questo modo una serie di «versi satanici»
*Diciamo le cose come stanno: i crociati cattolici non avrebbero mai permesso a ebrei ed eretici cristiani di praticare la loro fede. I musulmani invece sì, e in fase di espansionismo ciò significò una resistenza nulla o pressoché nulla da parte delle minoranze religiose che abitavano le terre di conquista. Fu così che nel 638, ad esempio, gli ebrei esultarono per l'invasione musulmana di Gerusalemme e la sconfitta dei bizantini, che avevano profanato i luoghi sacri della città di David trasformandoli in immondezzai. Dopo averla ripulita, i vincitori musulmani invitarono quindi le famiglie ebree a farvi ritorno e a stabilirvisi.<br>In seguito gli ebrei diedero ulteriore impulso alla cooperazione stringendo con i musulmani una vera e propria alleanza militare. Vittime dello zelo cattolico dei governanti iberici, gli ebrei di Spagna pregarono infatti gli islamici del Marocco di liberarli occupando la penisola. Ne nacque un sodalizio singolare, in cui i musulmani cominciarono ad avvalersi degli ebrei come sentinelle contro le avanzate a sorpresa delle armate cristiane. (p. 64)
*Sapete qual è la cosa che trovo in assoluto più istruttiva? Il fatto che la Spagna musulmana, alla fine, non crollò per colpa dei famelici cristiani. Oh, certo, loro si precipitarono a raccogliere i cocci, ma i bruti che portarono l'Islam spagnolo allo sfascio erano musulmani pure loro. E che cosa mi dice tutto questo? Che i musulmani imponevano la legge marziale e calpestavano i propri e gli altrui diritti ''già prima'' dell'inizio del colonialismo europeo. Quel che intendo è che i nostri problemi non sono cominciati coi crociati: i nostri problemi sono cominciati con noi. Ancora oggi, però, l'Islam usa l'uomo bianco come arma di ''distrazione'' di massa
*{{NDR|Sui [[Fratelli Musulmani]]}} I riti iniziatici per entrare nelle cellule terroristiche della fratellanza si basavano su due punti di forza: il Corano e la pistola. Il resto contava poco. (p. 80)
*Dalla fine degli anni '40 agli anni '60 gli strateghi delle superpotenze trasformarono il Medio Oriente in un teatrino di marionette. Secondo me, l'esempio più vile di manipolazione non venne dagli Stati Uniti ma dall'[[Unione Sovietica]]: [[Stalin]] trasferì armi dalla Cecoslovacchia a Israele e aiutò gli ebrei a resistere la prima aggressione araba. Poco dopo la vittoria del 1948, tuttavia, Stalin piantò in asso Israele, futuro alleato americano, e si mise ad armare gli arabi. Suo cliente di punta: l'egiziano [[Gamal Abd el-Nasser|Gamal Abdul Nasser]].<br>Nell'arco dei vent'anni successivi, gli arabi credettero di aver trovato l'erede di Saladino, il condottiero che durante le crociate in Terra Santa aveva abilmente respinto le schiere cristiane. Abilmente, ma temporaneamente. E Nasser, il novello Saladino, rispettò la tradizione. Schierandosi contro gli Stati Uniti, principale sostenitore di Israele, il generale e neopresidente egiziano infiammò la coscienza degli arabi di tutto il mondo. (p. 121)
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