Che Guevara: differenze tra le versioni

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*Uno che lo ha conosciuto dice: «Ricordo uno sguardo limpido come l'alba». È stato un simbolo; in un certo momento, non vi era camera di studente dove non fosse appeso il suo ritratto: un volto bello, incorniciato dalla barba, i capelli folti e ricciuti, gli occhi vividi e ironici.<br />[...] nato in una «buona» famiglia argentina è caduto su una montagna boliviana, combattendo. Medico, è andato fra i lebbrosi, ha fatto lo scaricatore di banane, il fotografo ambulante, lo sguattero, l'infermiere.<br />Di educazione borghese — la madre gli aveva insegnato le lingue e l'amore per la poesia, il padre, ingegnere, il senso della giustizia sociale — era diventato un rivoluzionario.<br />Da ragazzo, i suoi compagni di gioco erano i figli dei diseredati delle bidonvilles di Cordoba, l'esempio che lo suggestionava di più era quello di [[Mahatma Gandhi|Gandhi]]: ma non credeva che si potesse distruggere il privilegio senza ricorrere alla violenza. ([[Enzo Biagi]])
*Vent'anni fa moriva Ernesto Che Guevara. Allora, come negli anni immediatamente successivi, le contingenze storiche e le passioni politiche impedirono, a coloro che rifiutavano di fare dell'Italia "un altro Vietnam" un'analisi serena della figura e dell'opera del "comandante". Oggi, a tanti anni di distanza, una simile analisi può e deve essere fatta. Ed allora ciò che rimane, l'ammaestramento vero di una simile vicenda, non è nei sogni ormai ingialliti di un marxismo agonizzante, ma nell'esigenza di un rovesciamento radiale della società, in un'immagine della rivoluzione come atto assoluto, come gesto puro ben oltre gli angusti limiti del marxismo storico. Ecco, Che Guevara come rivoluzionario assoluto: così ci piace ricordarlo. Alfiere di un'utopia che proprio nella sconfitta realizza i suoi valori morali, sottraendosi al banale e corruttore compito della gestione cui l'eventuale vittoria l'avrebbe destinato. ([[Massimo Fini]])
*Quest'uomo era ministro quando è andato in Bolivia. Lo vedete voi un ministro di qualunque paese del mondo, che rinuncia alla propria posizione [...] per andare a combattere in un altro paese, per un'idea, per una grande idea che è quella del cambiamento, del riscatto dei più deboli? Credo che sia non tanto un mito quanto una vera utopia. ([[Marco Rizzo]])
 
==Note==