Oreste Del Buono: differenze tra le versioni

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*{{NDR|''[[Drive In]]''}} È la trasmissione di satira più libera che si sia vista e sentita per ora in televisione.<ref>Dal ''Corriere della Sera'', 1988; citato in ''[http://www.ilgiornale.it/interni/le_donne_drive_in_ora_sinistra_basima_ma_leggete_cosa_dicevano/televisione-berlusconi-drive-ragazze-sinistra-eco-umberto-scollature-femminismo-italiauno-repubblica-unita/22-02-2011/articolo-id=507661 La sinistra amava Drive in. Eco e le ragazze fast food]'', ''Il Giornale.it'', 23 febbraio 2011.</ref>
*Erano noti a [[Edgar Allan Poe]] i ''Memories'' di [[Eugène François Vidocq]], l'inventore della polizia moderna? Certo, il suo investigatore dilettante di fantasia, C. Auguste Dupin, si affretta a polemizzare con il suo connazionale in carne e ossa per distinguersi immediatamente, per far capire subito che il suo metodo sarà molto diverso.<ref name=eap>Dalla prefazione a E. A. Poe, ''Gli assassini della Rue Morgue'', CDE, 1973.</ref>
*{{NDR|Su [[Edilio Rusconi]]}} Il duro lavoro di tutti questi anni, la creazione di un gruppo multieditoriale, non hanno di sicuro attenuato la forza di volontà e la capacità di esercitare il potere.<ref>Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,1054_04_1981_0284_0005_22817060/ Dopo i grandi settimanali Rusconi torna al primo amore: i libri]'', ''Tutto libri'', 19 settembre 1981.</ref>
*Il [[neorealismo]] è morto definitivamente, l'ha ucciso la televisione, né mai lo resusciteranno quei giovanotti presuntuosi e senza talento che osano definirsi neorealisti.<ref>Da un'intervista a ''Sabato''; citato in Piero Soria, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,18/articleid,0801_01_1993_0243_0018_11276098/ Il neorealismo è morto]'', ''La Stampa'', 5 settembre 1993.</ref>
*L'agente speciale Cooper si muove tra il passato di Laura e il presente delle sue amiche e amici e di tanti altri, tutti a Twin Peaks, con le sue contraddizioni, il suo aspetto da bravo ragazzo stolido e la sua acuta sensibilità quasi morbosa di conoscitore dell'animo umano. È veramente una sorpresa nella narrativa gialla tendente al nero degli ultimi tempi. Via via che gli sfilano davanti i possibili colpevoli, l'agente speciale Cooper è capace di riconoscerne l'innocenza, non quella generale, ma quella specifica, quella concernente il delitto su cui s'indaga e la trasgressività che costituisce la specialità di [[David Lynch]] si afferma maggiormente nel baluginare qua e là di una positività a sorpresa, quasi a tradimento. «[[I segreti di Twin Peaks]]» è narrato molto bene, senza il minimo tentativo di forzatura realistica. Come, del resto, le altre opere di David Lynch manierista a volte sublime. È una favola dell'orrore inevitabile contenuto in un agglomerato umano.<ref name=twin/>