Fabrizio Bentivoglio: differenze tra le versioni

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*Nel 1977 a Milano si sparava, si moriva per un loden o un eskimo. Ricordo che lavoravo alla ''[[La Tempesta|Tempesta]]'' per la regia di [[Giorgio Strehler|Strehler]]. Noi eravamo lì a muovere questa seta azzurra tutti vestiti di nero, al buio assoluto, e intanto da fuori, da via Larga, arrivavano i botti. C'erano loro che prendevano le manganellate, e io dentro a muovere la seta. Ma Strehler diceva che la poesia aiuta a vivere, ed aveva ragione.<ref>Citato in Enrico Comaschi, ''[http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2013/08/21/news/bentivoglio-e-la-rivoluzione-della-poesia-intervista-all-autore-di-lascia-perdere-johnny-1.7610878?ref=search Bentivoglio e la rivoluzione della poesia. Intervista all'autore di Lascia perdere, Johnny]'', ''Gazzettadimantova.gelocal.it'', 21 agosto 2013.</ref>
 
{{int|Da ''[https://www.vanityfair.it/show/cinema/2018/01/14/fabrizio-bentivoglio-intervista-foto-film Fabrizio Bentivoglio: "La fama? Un incidente di percorso"]''|Intervista di Marina Cappa, ''Vanityfair.it'', 14 gennaio 2018.}}
*Rifuggo dai [[social network|social]]. Il cosiddetto privato per me significa ancora privato, mi fa strano che ogni battito di ciglio venga comunicato a tutti. Non riesco a capirlo.
*Amo sperimentare, cambiare. La fama è un incidente di percorso. E poi il segreto è accontentarsi di ciò che si è.
*È più facile vedere i limiti degli altri, ma è fondamentale capire se stessi per allenarsi a migliorare.
 
==Note==