Gesualdo Bufalino: differenze tra le versioni

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*Oh sì, furono giorni infelici, i più felici della mia vita. (p. 26)
*Andare fra la gente, giù in città, portarsi addosso il cencio del corpo, questa somma insufficiente di lena e di sangue, in mezzo ai sani della strada, atletici, puliti, immortali... (p. 39)
*Qualunque cosa faccia, dovunque vada, un pensiero mi conforta: sono un uomo involontario, dunque sono un uomo innocente. (p. 47)
*Il [[peccato]]: inventato dagli uomini per meritare la pena di vivere, per non essere castigati senza perché. (p. 47)
*Solo l'infelicità è degli uomini, la [[disperazione]] è di Dio. (p. 49)