Modi di dire siciliani: differenze tra le versioni

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*'''Aviri lu cori como 'na granfa di purpu.'''<ref>Citato in *''[https://books.google.it/books?id=jtFFAAAAcAAJ&dq=Nuovo%20vocabolario%20Siciliano-Italiano%3A%20compilato%20da%20Antonino%20Traina%20%3A%20volume%20...&hl=it&pg=PA782#v=onepage&q&f=false Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano: compilato da Antonino Traina: volume unico p. 782]'', Giuseppe Pedone Lauriel Editore, Palermo, 1868.</ref>
:''Avere il cuore come un tentacolo di polipo.''
::{{spiegazione|Essere avarissimo.}}<ref>Spiegazione in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 782.</ref>
*'''Cui passa di li fossi e non è sagnatu, o Lummardu non c'è, o è malatu.'''<ref>Citato in Antonino Cristoadoro, ''Origine della Chiesa di M. SS. della Concordia – detta volgarmente delle fosse – Notizie ricavate da varii autori e cronache patrie'', 1 giugno 1890, riportato in Giuseppe Rasà Napoli, ''Guida e breve illustrazione delle Chiese di Catania e sobborghi'', Catania 1900, p. 444.</ref>
:''Chi passa da "Le Fosse" e non viene salassato (nel portafoglio), o Lombardo non c'è, o è malato.''<ref>Il giureconsulto Giuseppe Lombardo e Longo si fece concedere – durante la seconda metà del XVIII secolo – da una residente della vecchia strada delle Fosse (oggi via Sant'Euplio) a [[Catania]], tal ''<nowiki>'</nowiki>gna Barbara'', un antico altarino rappresentante Maria SS. della Concordia, intenzionato a restaurarla e a costruirvi una cappelletta, cosa che fece a spese dei passanti lungo la medesima strada, "salassati" con una offerta forzata; vedi nota precedente.</ref>