Galileo Galilei: differenze tra le versioni

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*Ma perchè da questo S. Off.<sup>o</sup>, per haver io, dopo d'essermi stato con precetto dall'istesso giuridicamente intimato che omninamente dovessi lasciar la falsa opinione che il sole sia centro del mondo e che non si muova e che la terra non sia centro del mondo e che si muova, e che non potessi tenere, difendere nè insegnare in qualsivoglia modo, nè in voce nè in scritto, la detta falsa dottrina, e dopo d'essermi notificato che detta dottrina è contraria alla Sacra Scrittura, scritto e dato alle stampe un libro nel quale tratto l'istessa dottrina già dannata et apporto ragioni con molta efficacia a favor di essa, senza apportar alcuna solutione, sono stato giudicato vehementemente sospetto d'heresia, cioè d'haver tenuto e creduto che il sole sia centro del mondo et imobile e che la terra non sia centro e che si muova;<br>Pertanto, volendo io levar dalla mente delle Eminenze V.<sup>re</sup> e d'ogni fedel Christiano questa vehemente sospitione, giustamente di me conceputa, con cuor sincero e fede non finta abiuro, maledico e detesto li sudetti errori et heresie, e generalmente ogni et qualunque altro errore, heresia e setta contraria alla S.<sup>ta</sup> Chiesa; e giuro che per l'avvenire non dirò mai più nè asserirò, in voce o in scritto, cose tali per le quali si possa aver di me simile sospitione; ma se conoscerò alcun heretico o che sia sospetto d'heresia, lo denontiarò a questo S. Offitio, o vero all'Inquisitore o Ordinario del luogo dove mi trovarò. (da ''[[s:Abiura di Galileo Galilei|Abiura di Galileo Galilei]]'', 1633)
*Non mi pare che in questo luogo sia da passar con silenzio l'invenzione di [[Archimede]] d'alzar l'[[acqua]] con la vite: la quale non solo è maravigliosa, ma è miracolosa; poiché troveremo, che l'acqua ascende nella vite discendendo continuamente. (da ''Meccaniche'')
*[[Parlare]] oscuramente lo sa fare ognuno, ma chiaro pochissimi. (da ''Considerazioni al Tasso'')
*Ridottovi a memoria il detto del Filosofo, che ''ignorato motu ignoratur natura'', giudicate con giusta lanze sig. Rocco, qual de' duo modi di filosofare cammini piú a segno, o il vostro, fisico puro e semplice bene, o il mio, condito con qualche spruzzo di matematica; e nell'istesso tempo considerate chi piú giustamente discorreva, o Platone, nel dire che senza la matematica non si poteva apprender la filosofia, o Aristotele, nel tassare il medesimo Platone per troppo studio della geometria. (da ''Esercitationi filosofiche di Antonio Rocco''; citato in Koiré 1979, p. 291)
 
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