Henry de Montherlant: differenze tra le versioni

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*'''Cisneros''': L'indifferenza alle cose di questo mondo è sempre una cosa santa e, anche quando Dio ne sia assente, una cosa essenzialmente divina. Lei e io, tutti e due, neghiamo quello che si pensa che noi siamo. Tutti e due apparteniamo alla stessa razza. Coloro che hanno guardato quello che lei chiama il nulla e che io chiamo Dio, hanno il medesimo sguardo.<ref>Da ''Il cardinale di Spagna'', in ''Il cardinale di Spagna; Port-Royal'', Bompiani, Milano, 1961, p. 101.</ref>
*Costals, risalendo per il boulevard, si divertiva a urtare la gente (soprattutto le donne, i borghesucci e le borghesucce) o a dirigersi direttamente su di loro, per vedere se si scostavano. E si scostavano sempre, e non protestavano mai: erano francesi 1928 (non giocare al rugby per le strade in Algeria, in Spagna o in Italia). Queste donne arricciate, con le natiche grasse, le facce coperte di creme come tumori coperti d'unguenti, non lo illudevano, ovviamente, ed egli riconosceva che non meritavano d'essere desiderate. Suo desiderio era soltanto di mettere un sigillo, il suo P. C., su ognuna di esse, e poi di non sentirne piu parlare: questo gli avrebbe dato lo stesso piacere del proprietario campagnolo che guarda la sua mandria d'ovini tutti segnati del suo marchio.<ref>Da ''Le lebbrose'', in ''Ragazze'', Mondadori, Milano, 1958, p. 628.</ref>
*Da quindici anni si era fatto in modo di sabotare in questo borghese francese tutti gli ideali, tutte le fedi, religiosa, nazionale, sociale [...] Il ragazzo stava per combattere, forse per morire per un ordine che suo padre aveva disertato. (da ''L'Equinoxe de septembre'', 7 marzo 1936<ref name=serra217>Citato in Maurizio Serra, ''La dedica di D'Annunzio a Montherlant'', in ''L'esteta armato : il poeta-condottiero nell'Europa degli anni Trenta'', Il Mulino, Bologna, 1990, p. 217.</ref>)
*Dopo {{NDR|il faraone}} Sesostri, nulla di ciò che è importante ha fatto un passo. Tutto ciò che non è importante ha fatto passi giganteschi.<ref>Citato in Stenio Solinas, [http://www.ilgiornale.it/news/cultura/lillusione-peggiore-pensare-vivere-senza-avere-illusioni-978798.html ''L'illusione peggiore? Pensare di vivere senza avere illusioni''], ''il Giornale.it'', 28 dicembre 2013.</ref>
*È bene che l'uomo muoia quando è abbandonato dalla propria parte divina.
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*I giovani non hanno bisogno di ''maîtres à penser'' ma di maestri di condotta.
:''Les jeunes gens n’ont pas besoin de maître à penser mais de maîtres à se conduire.''<ref>Citato in [http://www.academie-francaise.fr/discours-de-reception-de-claude-levi-strauss ''Discours de réception de Claude Lévi-Strauss''], su ''Académie française''.</ref>
*[...] il [[cattolicesimo]] è un elemento di ordine in una società pletorica e un elemento di morte in una società degenerata e debole.
:''[...] le catholicisme est un élément d'ordre dans une société pléthorique, et un élément de mort dans une société dégénérée et débile.‪''<ref>Da ''L'équinoxe de septembre: suivi de Le solstice de juin, et de Mémoire (texte inédit)'', ‬Gallimard, Paris, 1976, p. 135.</ref>
*''Il fuoco'' è un'opera, nel suo genere, perfettamente compiuta. L'ho riletta or ora: la sua bellezza, il suo potere d'incanto mi sono apparsi così evidenti come il primo giorno [...]. Come la maggior parte delle opere di D'Annunzio, esso prende i suoi spunti un po' dappertutto: dalla pittura, dalla scultura, dalla musica, e tuttavia la sua originalità è del più alto grado.<ref>Da [http://digitale.bnc.roma.sbn.it/tecadigitale/ritagliostampa/bncr_1968218/001 ''D'Annunzio ed io''], ''Il Giornale d'Italia'', 9-10 luglio 1963.</ref>
*Il [[suicidio]] permette di sfuggire alla vita; ma non permette di sfuggire alla caricatura postuma, e specialmente alla caricatura fatta, per leggerezza e passione, delle ragioni del vostro suicidio.<ref name=solinas10>Citato Stenio Solinas, [http://www.ilgiornale.it/news/scelta-stoica-e-terribile-andarsene-modo-suo.html ''La scelta stoica e terribile di andarsene a modo suo''], ''il Giornale.it'', 01 dicembre 2010.</ref>
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*Quando mi si dice che la mia opera non è adatta al mondo moderno, io non saprei altro rispondere che: «tanto meglio».<ref name=rossellini/>
*Quando si pensa alla scelta moderna della pittura che cerca sadicamente di disonorare l'essere umano, si è pronti a cadere in ginocchio davanti a questi artisti di un tempo che hanno saputo, con alcuni tratti di bulino, restituire all'eternità ciò che vi è talora di miracoloso nella composizione di un corpo o di un viso.<ref>Da ''La medaglia d'Isotta'', in ''L'infinito è dalla parte di Malatesta'', Raffaelli, Rimini, 2004, p. 132.</ref>
*Quando si ritorna dalla Spagna, dall'Italia, dall'Africa settentrionale, cito solo i Paesi che conosco a fondo, quel che colpisce sul volto dell'uomo francese, nel ritrovarlo, è la piattezza. (''La France et la morale de midinette'', conferenza del 29 novembre 1938<ref name=serra217/>)
*[...] quando uno ha visto il mondo non gli resta che il suicidio o Dio.<ref name=solinas10/>
*Questa aristocrazia dei sentimenti e dei gesti, questi esseri che ancora sanno che cosa sia flettere le ginocchia, queste immagini di rispetto, di riserva e di grazia, abbasso lo sguardo come i diaconi, al fine di dissimulare quanto la religione mi doni piacere, e ardo dal desiderio di fare il mio passo in questo balletto. Vicino a me, tra i fedeli raggruppati nel deambulatorio, trovo quest'aria di dolcezza che mi ha colpito entrando. Sono sorpreso da queste persone e amo le loro virtù.
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*Tutti i regimi politici sono buoni, poiché tutti i governi, qualunque sia il regime, soddisfano in definitiva i bisogni vitali della propria nazione; non è così facile trascinare un popolo in una direzione contraria ai suoi bisogni.‪<ref name=castoldi/>‬
*Tutto quello che avviene attorno a me è agitazione di fantasmi che fra un attimo saranno doppiamente dissipati: dalla loro morte e dalla mia. Non c'è ragione che io mi mescoli con questi fantasmi.<ref>Dall'intervista di Luigi Bàccolo, ''Visita a Montherlant: L'inaccessibile'', ''Il Mondo'', XV, 11, 12 marzo 1963.</ref>
*Tutto muore e nasce in ogni istante, i corpi, la natura, forse anche le idee. L'epoca è come tutte le epoche: le sue dominanti non sono che semplici variazioni di umore nella storia dell'umanità. Se si potesse parlare di un'agonia della nostra civiltà, non piangerei su questa agonia, poiché questa ucciderà quella. La vita troverà altre cose, essa che è Proteo. Le civiltà di ricambio non mancano. Coloro che si attardano a deplorare le rovine delle guerre o delle rivoluzioni sono coloro che non sentono in se il potere di fare del nuovo. Che si deplori, sia, ma brevemente. E ora, ricominciamo tutto. (da ''L'Equinoxe de septembre'', luglio 1938<ref>Citato in ''La vita è Proteo'', ''la Destra'', IV, aprile-maggio 1974, p. 165.</ref>)
*Un [[museo]] che si visita con il suo direttore, è un museo che non si è visto.<ref>Citato in Stenio Solinas, [http://www.ilgiornale.it/news/cultura/memorie-marguerite-dallisola-scrittura-1119639.html ''Memorie di Marguerite dall'isola della scrittura''], ''il Giornale.it'', 23 aprile 2015.</ref>
*[...] una [[donna]] deve essere trattata come un'amante, e ciò non per un capriccio passeggero, ma costantemente. (da ''Le Jeunes filles''<ref name=cast73/>)
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*Non devo essere molto coraggioso poiché, nei momenti in cui cedevo, ho sempre cercato di rinfrancarmi rievocando il coraggio di un altro. Tutte le filosofie dell'antichità greca e romana – e dopo esse gli italiani del Rinascimento – sono tornate senza falsa vergogna su questo precetto dell'imitazione: immagina quello che avrebbe fatto il tal saggio o il tale eroe, nella circostanza in cui ti trovi, e cerca di fare come lui. [...] Ebbene, ammesso che qual cosa di lui gli sopravviva – ed è per poesia che lo supponiamo – il «fiumiste» può dire a se stesso che c'è almeno uno che, più di un mezzo secolo dopo quei minuti del 13 settembre 1916, rivolge l'animo ad essi quando sente il bisogno di trarsi fuori da una delle sue crisi di debolezza.
*Si vede sempre D'Annunzio come un uomo che mette in mostra i bicipiti. E Dio sa quanto lo ha fatto. È anche un uomo che ha sofferto, e questo non si vuole né vederlo né dirlo. Sofferto della propria ferita, ma di ciò non parliamo. Sofferto per la morte dei suoi compagni di guerra, e pare che questa sofferenza, da lui descritta, non sia né finta né esagerata.
 
== ''L'Équinoxe de septembre''==
*Da quindici anni si era fatto in modo di sabotare in questo borghese francese tutti gli ideali, tutte le fedi, religiosa, nazionale, sociale [...] Il ragazzo stava per combattere, forse per morire per un ordine che suo padre aveva disertato. (da ''L'Equinoxe de septembre'', 7 marzo 1936<ref name=serra217>Citato in Maurizio Serra, ''La dedica di D'Annunzio a Montherlant'', in ''L'esteta armato : il poeta-condottiero nell'Europa degli anni Trenta'', Il Mulino, Bologna, 1990, p. 217.</ref>)
*[...] il [[cattolicesimo]] è un elemento di ordine in una società pletorica e un elemento di morte in una società degenerata e debole.
:''[...] le catholicisme est un élément d'ordre dans une société pléthorique, et un élément de mort dans une société dégénérée et débile.‪''<ref>Da ''L'équinoxe de septembre: suivi de Le solstice de juin, et de Mémoire (texte inédit)'', ‬Gallimard, Paris, 1976, p. 135.</ref>
*Quando si ritorna dalla Spagna, dall'Italia, dall'Africa settentrionale, cito solo i Paesi che conosco a fondo, quel che colpisce sul volto dell'uomo francese, nel ritrovarlo, è la piattezza. (''La France et la morale de midinette'', conferenza del 29 novembre 1938<ref name=serra217/>)
*Rifletto sulle guerre sacre (della Grecia arcaica) nelle quali i due schieramenti concorrono, mediante la loro opposizione, all'armonia generale. Asclepio, colpito da Zeus, non è da meno un dio tutelare, che meriti di avere templi. Prometeo e Kronos, avversari di Zeus, l'uno finisce in paradiso, dove è stato riportato da Eracle, l'altro regna sulle isole dei Beati. I Titani sono sconfitti ma non maledetti; gli dei e gli uomini continuano a invocarli [...]. Gli dei greci – in seguito gli eroi del Walhalla – si riconciliano ogni sera dopo i reciproci trucidamenti, come atleti di squadre avversarie che si sono combattute l'un l'altro nel corso della giornata.
:''Je songe à ces guerres sacrées (de la Grèce archaïque) où les deux partis concourent également, par leur opposition méme, de l'harmonie générale. Asclépios, foudroyé par Zeus, n'en reste pas moins un dieu tutélaire, qui mérite d'avoir des temples. Prométhée et Kronos, adversaires de Zeus, l'un fait une fin au ciel, où il a été ramené par Héraklès, l'autre règne sur les iles des Heureux. Les Titans sont vaincus mais non maudits; les dieux et les hommes continuent de les invoquer; bientot ils seront délivrés eux aussi. Les dieux grecs – plus tard les héros de la Walhalla – se réconcilient chaque soir après les trucidations réciproques, comme des sportifs d'équipes adverses qui se sont combattus dans la journée.''<ref>Da ''L'équinoxe de septembre: suivi de Le solstice de juin, et de Mémoire (texte inédit)'', ‬Gallimard, Paris, 1976, p. 281.</ref>
*Tutto muore e nasce in ogni istante, i corpi, la natura, forse anche le idee. L'epoca è come tutte le epoche: le sue dominanti non sono che semplici variazioni di umore nella storia dell'umanità. Se si potesse parlare di un'agonia della nostra civiltà, non piangerei su questa agonia, poiché questa ucciderà quella. La vita troverà altre cose, essa che è Proteo. Le civiltà di ricambio non mancano. Coloro che si attardano a deplorare le rovine delle guerre o delle rivoluzioni sono coloro che non sentono in se il potere di fare del nuovo. Che si deplori, sia, ma brevemente. E ora, ricominciamo tutto. (da ''L'Equinoxe de septembre'', luglio 1938<ref>Citato in ''La vita è Proteo'', ''la Destra'', IV, aprile-maggio 1974, p. 165.</ref>)
 
== ''L'infinito è dalla parte di Malatesta'' ==