Benazir Bhutto: differenze tra le versioni

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*La stragrande maggioranza della gente, pensavo, sapeva che abbracciare l'interpretazione fondamentalista della ''[[Shari'a|Shariah]]'' avrebbe significato riportare indietro di mille anni i progressi che i pakistani avevano fatto nel campo dei diritti umano e dello sviluppo economico. Sarebbe stato necessario abolire completamente il sistema bancario, ad esempio, perché un'interpretazione ristretta dell'Islam considera usura la richiesta di un interesse, e le donne avrebbero dovuto rinunciare a tutti i passi avanti che mio padre le aveva incoraggiante a compiere.<br>Mio padre, infatti, aveva aperto alle donne la diplomazia, gli impieghi statali, la polizia. Per promuovere l'istruzione femminile aveva nominato una donna alla carica di vicecancelliere dell'Università di Islamabad, e nel governo aveva affidato a due donne i ruoli di governatore del Sindh e vicepresidente dell'Assemblea nazionale. Anche le comunicazioni erano state aperte alle donne; per la prima volta erano apparse in televisione donne giornaliste. (pp. 106-107)
 
*L'esercito era la chiave di tutto. Ma non c'era motivo di dubitare della lealtà delle forze armate. Mio padre godeva di una grande popolarità nell'esercito e il fatto che avesse scelto Zia quale capo di stato maggiore preferendolo a sei alti ufficiali con un'anzianità superiore sembrava assicurargli anche l'appoggio dello stesso Zia. Nella nostra cultura non si tradisce il proprio benefattore. (p. 109)
 
*In Pakistan ogni musulmano era sempre stato libero di decidere se digiunare o no durante il mese sacro del ramadan. Sotto Zia i ristoranti pubblici e gli spacci di viveri ebbero l'ordine di chiudere dall'alba al tramonto. Nelle università veniva tolta l'acqua dalle fontane e persino nei bagni per impedire che qualcuno bevesse durante il digiuno. Bande di fondamentalisti si aggiravano per le strade e bussavano alle porte nel cuore della notte per assicurarsi che la gente preparasse il ''sehri'', il pasto da consumare prima dell'alba. Chi fumava sigarette, beveva acqua o mangiava in pubblico era punibile con l'arresto. Non doveva più esserci spazio per la scelta personale nel Pakistan,
ma solo il pugno di ferro di un regime che si spacciava per religioso. (pp. 125-126)
 
==Citazioni su Benazir Bhutto==