Joseph Conrad: differenze tra le versioni

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===Citazioni sul romanzo===
*È Conrad lo scrittore che amo. Ho letto ''Cuore di tenebra'' per caso, avevo 18 anni. L'avevo comperato nella collana Romantica Sonzogno. Una sera non riuscivo a dormire e l'ho letto fino all'alba. Sembra una frase fatta ma è un libro che mi ha segnato la vita insieme con ''[[Martin Eden]]'' di [[Jack London]] e ''La vita semplice'' di [[Ernst Wiechert]]. ([[Mino Milani]])
*L'immaginario di ''Cuore di tenebra'' è colorato quasi esclusivamente di neri e bianchi. Una contrapposizione, questa, che non coincide con l'altra grande contrapposizione su cui è costruito il racconto, quella fra tenebra e luce, anche se a volte si avvicinano. L'obiettivo di Conrad è la generalizzazione della bianchezza e degli attributi e pregiudizi che si fondono con il termine e sembrano da esso inseparabili. Questa bianchezza generalizzata costituisce il fondale su cui si snoda il racconto, uno schermo imbiancato che viene penetrato e lacerato, ripetutamente, da particolari esempi di cose bianche. Queste cose - denti bianchi, capelli bianchi, ossa bianche, colletti bianchi, marmo bianco, avorio bianco, nebbia bianca – portano sempre con sé un misterioso senso di freddezza, di inerzia e di morte. Bianco, al pari di nero, di luce e di tenebra, diventa un termine estremamente complesso. Per Conrad, chi parla di bianco con sicurezza è, che lo sappia o no, un ipocrita o un folle. ([[David Batchelor]])
*«L'orrore» dice Kurtz alla fine di Cuore di tenebra, «l'orrore». E beato lui non distribuivano il ''Times'' nella giungla. Eh, se no l'avrebbe visto l'orrore. Ma che si può fare? Leggete di qualche massacro nel Darfur o di uno scuolabus fatto esplodere e attaccate "oh, mio Dio l'orrore!" e poi girate pagina e finite le vostre uova di gallina ruspante, perché tanto che si può fare, si è... si è sopraffatti. (''[[Basta che funzioni]]'')
*Quasi cento anni sono trascorsi dall'uscita del romanzo di Conrad (pubblicato la prima volta nel 1899), eppure il viaggio di Marlow nel cuore delle tenebre continua ad avvincere e affascinare generazioni di lettori. La ragione va ricercata nell'essenza stessa della storia e nell'abilità del narratore che intreccia una fitta rete di connivenze tra la sua inquietante e drammatica esperienza e la sensibilità di chi ascolta o legge. ([[Mauro Fiore]])