Rima: differenze tra le versioni

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*La rima è per il poeta ciò che è l'accordo iniziale nell'[[arte]] della [[musica]]. È la consonanza dell'armonia; è la [[parola]] che richiama il [[pensiero]], è l'espressione musicale dell'[[idea]] che chiede assolutamente di esser chiusa ed espressa in quella forma. È qualcosa di oscuro e di inesplicabile che si agita nello [[spirito]] e nell'[[anima]], non so se generato dall'una e temprato dall'altro in un ideale crogiolo; è una [[forza]] occulta a cui non si può non obbedire. È una [[voce]] che parla, una forza che prende e avvince, e a cui bisogna obbedire. ([[Carlo Maria Franzero]])
*{{maiuscoletto|La rima}} può essere ovvia come fiore amore, o creare impensati accostamenti. Ma solo allora è perfetta, quando, se volti in prosa il componimento, non puoi sostituire, senza danno del significato, le parole che rimano. ([[Umberto Saba]])
*''Le rime sono più noiose delle | dame di San Vincenzo: battono alla porta | e insistono. Respingerle è impossibile | e purché stiano fuori si sopportano.'' ([[Eugenio Montale]])
*''Le rime talmente pungenti che sembrano concepite con il braille.'' ([[Caparezza]])
*''M'incantò la rima fiore | amore, | la più antica difficile del mondo.'' ([[Umberto Saba]])